Decreto bollette, energivori all'assalto

Consiglio dei ministri rinviato a venerdì. Sarà presentata anche la delega sul nucleare

Decreto bollette, energivori all'assalto
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Il decreto per abbassare i costi dell'energia nelle bollette di famiglie e imprese slitterà di qualche giorno. Il Consiglio dei ministri, previsto per oggi, sarà convocato venerdì per trovare ulteriori coperture al provvedimento in modo che la platea possa essere la più ampia possibile. Nella stessa seduta sarà presentato anche il ddl delega per il nucleare sostenibile, depositato a Palazzo Chigi dal ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin il mese scorso. Secondo quanto trapelato, il premier Giorgia Meloni riterrebbe «non soddisfacenti» le bozze del provvedimento per affrontare il caro-energia e avrebbe chiesto ulteriori approfondimenti a ministri e tecnici della Ragioneria per trovare ulteriori coperture e rendere le misure più universali. L'obiettivo della premier è dare una risposta «più efficace» a famiglie e imprese, con una particolare attenzione ai soggetti più vulnerabili. Il nodo non sarebbero le risorse, ma la necessità uno sforzo maggiore sulle norme, mantenendo le coperture individuate. Le misure messe a punto finora dovrebbero valere per sei mesi, con uno sforzo economico di 2,8-3 miliardi. Da una parte, il potenziamento del bonus sociale che oggi sconto si applica per Isee fino a 9.530 euro elevandolo fino a 15mila euro con una spesa di circa 1,5 miliardi. Sull'altro fronte, si lavora per trovare un sollievo per le imprese, comprese quelle energivore. In particolare, si punta a recuperare 600 milioni dalle aste Ets (Emission trading system, la tassa sulle emissioni di Co2), per sostenere le aziende energivore ma anche le pmi finora penalizzate. Allo studio ci sarebbero anche una riduzione del differenziale tra il costo del gas sul mercato di riferimento europeo e quello sul mercato all'ingrosso italiano oltre a una norma sul rinnovo o il prolungamento delle concessioni idroelettriche. Ulteriori tensioni sono create dal confronto fra imprese ad alto assorbimento di energia (siderurgia, vetro, carta, ceramica) e i produttori energetici, maggiormente favorevoli a sostenere famiglie e pmi (vedi intervista sotto). In oltre 15 anni di regimi agevolati le aziende dei settori energivori hanno infatti beneficiato di circa 20 miliardi di sconti. Proprio ieri Confcommercio ha rilevato che le bollette per il terziario sono rincarate del 24% su base annua, stesso discorso per la Cna. In tutto questo parlamentari come Carlo Calenda, il cui partito Azione è finanziato da aziende siderurgiche, si scaglia contro i produttori di energia attraverso interrogazioni al ministro Pichetto.

«Chi oggi lamenta il peso della bolletta, dovrebbe domandarsi se l'idea avuta e portata avanti con forza come ministro del governo Renzi di chiudere con dieci anni di anticipo le centrali a carbone, non sia uno dei fautori della bolletta miliardaria italiana, anzichè presentarsi come affidabile portatore di soluzioni», ha dichiarato il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri. alludendo in particolare a Calenda.

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