Il dl Sicurezza nel mirino dei medici: "Viola la costituzione"

Il presidente dell'ordine dei medici e dei chirurghi ha scritto a Giuseppe Conte ed a Luciana Lamorgese: "Modificare il decreto sicurezza, viola principi costituzionali"

Il dl Sicurezza nel mirino dei medici: "Viola la costituzione"

Il decreto Sicurezza sempre più nel mirino. Dopo la richiesta di discontinuità presentata soprattutto dall’ala più a sinistra del Pd in sede di formazione del Conte II e dopo, più di recente, gli annunci di Orfini e di LeU sugli emendamenti da presentare per smontare “pezzo dopo pezzo” la norma, adesso si aggiungono le rimostranze dell’ordine dei medici e dei chirurghi.

In particolare, nelle scorse ore il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, ha chiesto ufficialmente al governo di modificare il decreto sicurezza.

La norma, come si ricorderà, è entrata in vigore nello scorso mese di agosto ed ha rappresentato uno degli ultimi atti del governo gialloverde. Il decreto è stato promosso soprattutto dall’allora ministro degli interni, ossia l’attuale segretario della Lega Matteo Salvini.

Con il decreto in questione, sono stati affrontati diversi temi riguardanti in primis l’immigrazione ed il contrasto all’ingresso illegale delle persone nel nostro territorio. Per chi ha appoggiato quella norma, votata anche dal Movimento Cinque Stelle, il decreto sicurezza è servito a far diminuire gli sbarchi e ad affrontare il tema della sicurezza nelle città. Per i detrattori invece, la norma avrebbe crismi di incostituzionalità e presenterebbe inoltre criteri discriminativi.

Ad agganciarsi al coro di quest’ultima categoria, come detto, è la Fnomceo. Così come riportato dall’Agi, il presidente Filippo Anelli ha inviato una lettera indirizzata non solo al capo dell’esecutivo, ossia al presidente del consiglio Giuseppe Conte, ma anche al ministro dell’interno Luciana Lamorgese ed al ministro della salute Roberto Speranza.

“Occorre modificare il Decreto sicurezza – si legge nel testo della missiva – garantendo in ogni caso le prestazioni sanitarie a soggetti vulnerabili e persone bisognose di protezione e mantenendo, come sancito dalla Corte Costituzionale (sentenza n. 252 del 2001), la sussistenza di un nucleo irriducibile del diritto alla salute protetto dalla Costituzione come ambito inviolabile della dignità umana”.

I contenuti della lettera, è stato specificato, sono stati condivisi da tutto il comitato centrale dell’ordine: “La FNOMCeO ritiene – scrive tra le altre cose Anelli – che ogni legge che limita, direttamente o indirettamente, il diritto e l'accesso alla salute nella sua globalità sia un grave atto contro quanto previsto dalla nostra Costituzione, oltre a essere contraria al raggiungimento degli obiettivi stabiliti dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite, sottoscritta dall'Italia nel settembre 2015”.

Secondo l’ordine dunque, il decreto sicurezza presenterebbe crismi di incostituzionalità, in quanto alcune sue parti rischierebbero di ledere il diritto alla salute ad una determinata fetta di potenziali utenti.

Come detto, le richieste di modifica al decreto sicurezza avanzate dai medici, non sono certo le uniche. Sotto il profilo politico, in molti dalla maggioranza giallorossa premono per una definitiva messa in soffitta della norma.

Tuttavia, all’interno della coalizione di governo buona parte del Movimento Cinque Stelle,

a partire dal ministro Luigi Di Maio, non vorrebbe toccare o modificare radicalmente il testo del decreto. E dunque, nei prossimi mesi, anche le norme volute da Salvini potrebbero diventare terreno di scontro.

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