Distruggono i crocifissi della scuola. I vandali sono bambini di 5ª elementare

Il fatto nella storica primaria multiculturale Parini di Torino. Per i responsabili attività socialmente utili durante l'intervallo

Distruggono i crocifissi della scuola. I vandali sono bambini di 5ª elementare
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Due crocifissi fatti a pezzi, i simboli più diffusi del cristianesimo in frantumi in un istituto considerato punto di riferimento per l'integrazione. L'episodio risale allo scorso 29 ottobre e si è verificato alla scuola primaria Parini, sede dell'Istituto comprensivo Torino II di corso Giulio Cesare. Un edificio storico costruito nel 1882 che ha attraversato tutte le stagioni della scuola italiana post-unitaria, nonché i principali momenti della storia della scuola torinese. Secondo quanto ricostruito, durante l'intervallo alcuni bambini che frequentano la quinta elementare sarebbero entrati nell'aula di religione e avrebbero preso i due crocifissi: prima li avrebbero spaccati, poi li avrebbero gettati dalla finestra per nascondere l'accaduto. Sarebbe stata una docente dell'istituto a trovare i resti sul marciapiede di corso Brescia.

Una vicenda sconcertante che chiama in causa una delle più note scuole multiculturali, recentemente protagonista al Festival della Pastorale migranti per raccontare come lavora per l'accoglienza. L'istituto è collocato in un'area urbana caratterizzata da un'elevata presenza di famiglie straniere e ha da sempre una forte vocazione inclusiva e interculturale. Da qui la realizzazione di un protocollo di accoglienza che viene applicato in tutti i plessi per l'inserimento e il monitoraggio dell'inclusione di tutti gli alunni stranieri. «Abbiamo invitato tutti i genitori a un'assemblea di classe chiedendo quali informazioni avessero e di pronunciarsi su quanto accaduto. Tutti ci hanno detto che erano dispiaciuti e mortificati e che certamente non è quello l'insegnamento che danno ai loro figli», le parole del preside Massimo Cellerino al Corriere. Il dirigente ha tenuto a sottolineare l'impegno del suo istituto per garantire il rispetto di tutte le confessioni religiose: «Soprattutto in una scuola come la Parini dove ci sono famiglie di varia nazionalità, compresa l'italiana. Dall'Egitto alla Nigeria, dal Perù alla Tunisia e al Bangladesh».

Ai responsabili dell'atto vandalico saranno affidate attività di servizio alla comunità: anziché fare ricreazione, dovranno mettere ordine ai libri della biblioteca scolastica. La punizione durerà fino al termine del quadrimestre. Il movente resta ignoto. I dirigenti hanno inviato una lettera ai genitori degli alunni per illustrare le ragioni della scuola e la gravità di quanto accaduto, rimarcando la necessità di comprendere quali fossero le motivazioni eventuali di un fatto del genere, se una stupidaggine o un'inquietudine più profonda. Secondo i responsabili, si sarebbe trattato di una semplice bravata da bambini di dieci anni. Per Cellerino alcuni studenti avrebbero confuso la simbologia religiosa, complice una scarsa chiarezza sulla differenza tra confessioni: «È evidente che abbiano scelto un oggetto più carico di significato rispetto ad altri, se avessero tirato giù un righello o un compasso non saremmo qui a parlarne.

Hanno la percezione del valore simbolico, ma a quell'età è molto confusa, il crocifisso rende la vicenda complessa e delicata perché si possono attribuire significati che non necessariamente ci sono». Nessuna guerra di religione all'orizzonte, ha precisato il dirigente, bensì uno spunto per una riflessione.

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