Don Antonio Coluccia (foto) è stato aggredito al Quarticciolo, a Roma, con insulti e lanci di bottiglie. Il tutto durante un corteo contro la criminalità organizzata. È l'ennesimo triste atto contro un sacerdote che si è distinto per il suo impegno in favore della legalità. Stando ai racconti di chi era presente, è stato cruciale il ruolo svolto dalla scorta, che ha protetto il consacrato. «Se torni ti ammazziamo» si è sentito urlare dai palazzi del quartiere di Roma. Il sacerdote è da tempo un baluardo contro il degrado e la criminalità che impera nelle periferie della capitale (e non solo). Ferma e compatta la reazione di tutte le forze politiche. E anche la premier Giorgia Meloni, che ha già supportato in più occasioni l'impegno di don Coluccia, ha voluto esprimere la sua solidarietà. «Un uomo molto coraggioso - ha premesso la presidente del Consiglio, ricordando anche la battaglia del consacrato contro lo spaccio di droga - , buono, dedito al servizio del prossimo e in prima linea per il recupero sociale del territorio romano. La violenta aggressione subita a Roma, nel quartiere Quarticciolo dove era in corso un corteo per la legalità, è quanto di più vigliacco possa esserci», ha chiosato la leader di Fratelli d'Italia. «La violenza gratuita inferta a Don Antonio testimonia quanto sia necessario il suo prezioso operato. Resteremo sempre al suo fianco», ha subito scritto via social il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha espresso tra l'altro «vicinanza» e «gratitudine» al consacrato.
Anche il ministro del Turismo Daniela Santanchè è intervenuta via social. «Quello che molti dimenticano o non vogliono vedere è che per ogni prete scandaloso ce ne sono mille che onorano il loro voto. Anche a rischio della vita», ha scritto.
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