Intesa Sanpaolo inserirà nelle buste paga di 82mila suoi dipendenti un contributo da 500 euro a titolo di liberalità per alleviare la morsa del carovita. La misura è stata varata dal cda, presieduto da Gian Maria Gros-Pietro, e annunciata ieri dalla stessa banca a margine della presentazione dei conti semestrali del gruppo. L'importo complessivo dell'intervento sarà di 48 milioni di euro e non riguarderà i dirigenti o chi ha funzione equivalente.
«Le nostre persone sono il centro vitale della banca», ha commentato l'amministratore delegato Carlo Messina. «In un momento difficile, con la capacità di spesa intaccata dai rialzi inflattivi, abbiamo voluto dare un segno di attenzione e di vicinanza, un sostegno concreto che mettiamo a disposizione delle nostre persone e delle loro famiglie». Il contributo di 500 euro non sarà «parte integrante del salario. Spero - aggiunge ancora l'ad - che si tratti di una situazione transitoria, altrimenti dovremo trovare una forma di compensazione anche il prossimo anno».
Intesa Sanpaolo è la prima banca italiana per dimensioni e il suo ad Messina ha navigato in porto la più grande acquisizione bancaria italiana della storia recente, con l'aggregazione di Ubi Banca. È sicuramente un uomo affermato, a tal punto che c'è anche chi ha fatto il suo nome come futuro ministro dell'Economia di un possibile governo di centrodestra: «Non succederà in nessun caso. Sono pienamente impegnato a realizzare il piano d'impresa della banca», ha detto. «Sono un manager ed è impensabile che mi trasformi in un politico o in un ministro tecnico». Sull'Italia Messina si è limitato a dire: «Non vedo nessun segnale di recessione», il Paese ha «fondamentali solidi e quindi la situazione politica non mi preoccupa. Qualsiasi coalizione vincerà le elezioni dovrà comunque realizzare il programma per i fondi del Next Generation Eu».
La banca intanto ha chiuso il primo semestre dell'anno con un utile netto di 2,35 miliardi, dopo le rettifiche di valore per 1,1 miliardi sulle attività in Russia e Ucraina. Considerando anche quest'ultimo importo l'utile sarebbe a 3,28 miliardi (+8,4% sui 3,02 miliardi dello stesso periodo del 2021). L'esposizione del gruppo verso la Russia è dell'1% dei crediti totali. Questi numeri hanno avuto un riscontro positivo in Piazza Affari, con il titolo ha chiuso la seduta con un progresso dell'1,34 per cento.
Intesa ha confermato l'obiettivo di 6,5 miliardi di utile netto nel 2025 (oltre 4 miliardi quest'anno), come previsto nel piano d'impresa 2022-2025 che procede a «pieno ritmo».
Il consiglio d'amministrazione ha previsto come acconto sul dividendo del 2022 un importo non inferiore a 1,1 miliardi oltre al buyback da 3,4 miliardi di euro, di cui 1,7 miliardi già in corso.Proprio ieri, tuttavia, S&P ieri ha abbassato l'outlook a 11 banche del nostro Paese, tra cui la stessa Intesa Sanpaolo, allineandolo a quello dell'Italia: da «positivo» a «stabile».
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