"Così è legale respingere i migranti con i barconi"

Una sentenza a favore della Spagna decretata dalla corte europea dei diritti dell'uomo potrebbe aprire la strada a politiche di respingimento di migranti anche in Italia. L'intervento di Fratelli d'Italia: "Sfidiamo il governo su questo campo"

"Così è legale respingere i migranti con i barconi"

La sentenza risale allo scorso 13 febbraio e riguarda la Spagna, ma adesso potrebbe avere concrete e dirette conseguenze sull'Italia. Il discorso riguarda la possibilità di attuare o meno dei respingimenti di migranti dal proprio confine, sia esso terrestre che marittimo. La Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo ha dato ragione a Madrid a proposito di alcuni respingimenti operati dalle enclavi di Ceuta e Melilla.

La sentenza a favore della Spagna

Per comprendere però il motivo per cui questa pronuncia può avere effetti politici sul nostro Paese, occorre fare un passo indietro e andare ad un'altra decisione dei giudici di Strasburgo. Si tratta, in particolare, di quella del febbraio del 2012 passata agli annali come “sentenza Hirsi Jamaa”. In quell'occasione la pronuncia è risultata sfavorevole all'Italia. Il caso riguardava il respingimento di un barcone avvenuto nel maggio del 2009.

A bordo vi erano 11 somali e 13 eritrei, da pochi mesi era entrato in vigore il patto di amicizia con la Libia che prevedeva, tra le altre cose, collaborazione tra Tripoli e Roma nel contrasto all'immigrazione e la possibilità di respingere verso il Paese nordafricano i migranti intercettati nelle nostre acque. Così è stato per quel barcone notato dai nostri mezzi nel maggio del 2009. Un comportamento che, secondo la sentenza Hirsi Jamaa, l'Italia non poteva tenere.

I respingimenti sono stati equiparati dai giudici alle espulsioni collettive, vietate a livello internazionale. Nelle sentenza si condannava Roma perché ha fatto tornare indietro persone che potevano avere potenzialmente i requisiti per chiedere asilo e protezione internazionale. La decisione si è rivelata negli anni un precedente importante: da allora in poi, i respingimenti non sono stati più attuati.

La sentenza dello scorso 13 febbraio a favore della Spagna, potrebbe però aprire alcuni spiragli in tal senso. Il pronunciamento dei giudici è avvenuto a proposito di un caso registrato nel 2014, quando due migranti marocchini sono stati espulsi a seguito dell'intrusione illegale nell'enclave di Melilla. Il ricorso aveva dato in un primo tempo torto al governo di Madrid, per il quale nel 2017 la corte europea aveva applicato lo stesso principio del caso Hirsi Jamaa. Ma l'esecutivo spagnolo retto allora da Mariano Rajoy ha presentato un nuovo ricorso, vinto il 13 febbraio 2020.

Nella nuova sentenza è stato ribadito il divieto di attuare respingimenti di migranti con le stesse motivazioni adottate contro l'Italia e cioè che tra gli espulsi potevano esserci soggetti con le credenziali per presentare domanda d'asilo. Ma è stato aggiunto un dettaglio che ha fatto pesare la bilancia a favore della Spagna: coloro che erano interessati a chiedere asilo a Madrid, potevano farlo in patria all'interno delle rappresentanze diplomatiche del Paese iberico.

La proposta di Fratelli d'Italia

La Spagna nella sua legislazione prevede la possibilità per i richiedenti asilo di presentare domanda nelle proprie ambasciate o nei consolati. L'Italia invece no: “La presentazione può avvenire solo presso la polizia di frontiera all'atto dell'ingresso del richiedente nel territorio nazionale ovvero presso la questura del luogo di dimora, in Italia, dello stesso richiedente”, si legge nell'art. 6 del D.L.vo n. 25/2008.

Per questo adesso, alla luce della sentenza europea favorevole a Madrid, in parlamento c'è chi chiede di modificare la legge e dare la possibilità ai migranti di chiedere asilo presso le nostre rappresentanze diplomatiche all'estero. A muoversi in tal senso è stato il partito Fratelli d'Italia: “Chiediamo che le istanze per richiedere asilo e lo status di rifugiato possano essere avanzate presso ambasciate e consolati – ha dichiarato su Facebook l'esponente di Fratelli d'Italia Andrea Delmastro – così che i pochi aventi diritto potranno ottenere rifugio e protezione senza alcun rischio per la propria incolumità e senza alimentare la filiera criminale degli scafisti”.

“Sfidiamo il governo su questo campo – ha proseguito Delmastro, che è anche capogruppo del partito in commissione esteri alla Camera – che concilia solidarietà e tutela del diritto alla protezione dei pochi aventi diritto con la difesa dei confini, la disarticolazione della filiera criminale della tratta di esseri umani e il contrasto durissimo all’immigrazione clandestina”.

“Se la

sfida non viene accettata – ha concluso il deputato – non ci saranno dubbi: la sinistra al Governo non vuole tutelare i rifugiati, ma è animata solo dalla ideologia dell’immigrazionismo di massa e dal business sottostante”.

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