Ecco la "vocazione minoritaria"

Adesso gli elettori del Pd non potranno addebitare le prossime sconfitte elettorali ai dirigenti del partito: c'è la loro firma in calce alla vittoria di Elly Schlein

Ecco la "vocazione minoritaria"

Adesso gli elettori del Pd non potranno addebitare le prossime sconfitte elettorali ai dirigenti del partito: c'è la loro firma in calce alla vittoria di Elly Schlein.

S'erano lasciati essendo «minoranza in Parlamento ma maggioranza nel Paese», secondo la lettura della Serracchiani (foto) delle elezioni politiche. Adesso hanno risolto, votandosi ad essere minoranza pure tra i cittadini. Una scelta legittima, intendiamoci. Se uno ha delle idee è giusto che le rappresenti attraverso un partito. Se poi dovesse risultare che quelle priorità siano tali per una piccola parte, anche benestante e privilegiata, pazienza. Andrebbe ancora bene. Ma non per il Pd, che pretende siano di tutti, o almeno della maggioranza. Come mai, uno si chiede. Perché il Pd, e qui sta la sua ineffabile unicità, non persegue quelle ricette politiche solo perché sono le sue, ma perché le ritiene oggettivamente giuste. «Una serata triste per il Paese», sintetizzò sempre la Serracchiani, esegeta del Pd-pensiero, all'indomani della sconfitta di settembre. Non per il Pd, per il Paese, capite?

Non hanno mai voluto accettare che anche quando le politiche dell'allora Pci erano condivise da moltitudini di elettori, fino a un terzo, non era perché fossero giuste (la storia ha detto che non lo erano) ma solo perché ne intercettavano la priorità, che al tempo era la lotta di classe. Quali sono quelle di oggi, che dovrebbero chiamare a raccolta folle tali da far tremare il Governo? Beh, quelle della Cgil ovviamente, con opzione sul populismo pentastellato. Precisamente, con le parole della neo-segretaria. «Difendere la scuola pubblica»: dopo averla picconata per decenni, mettendo al centro il personale e appiattendo la professionalità dei docenti. «Porre un limite alla precarietà e ai contratti a tempo determinato»: dopo aver reso eroico fare impresa e creare ricchezza, al punto che le uniche opportunità di lavoro vengono da palate di debito pubblico, stile super-bonus. «Lottare per la giustizia climatica e per una vera, profonda conversione ecologica»: non contenti del caro energia che famiglie e imprese stanno sopportando.

Con l'elezione di domenica si chiude il lungo equivoco di un partito che volle essere liberal a sua insaputa; che si professava di sinistra ma nel nome rinunciava alla S;

che stava nell'economia di mercato e nell'alleanza atlantica mentre flirtava con la Cgil, non sapendo né volendo rinnegare della matrice comunista gli errori, e non solo gli orrori, che è facile. Auguri alla compagna Elly.

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