Ricoperte di fango. Davanti all'ingresso di Palazzo Madama. «Non ci resta che questo: il nostro corpo» grida una delle attiviste di Ultima generazione che ieri si sono spogliate e ricoperte di fango in favore di telecamera per protestare contro quella che chiamano l'inerzia delle istituzioni nei confronti dell'emergenza ambientale.
Gli attivisti sono stati prontamente bloccati dalle forze dell'ordine senza l'uso della forza prima che alcuni di loro riuscissero a gettare fango e acqua torbida sulla facciata del Senato. Hanno però avuto il tempo di dire che quello era fango romagnolo. E che tragedie come quella che ha colpito la regione Emilia Romagna dovrebbero essere evitate con la cura del territorio e una politica di protezione dell'ambiente. Alla fine in undici sono stati portati in caserma per essere identificati.
La scelta di inscenare l'ennesima protesta ambientalista davanti al Senato non è casuale. Proprio sulle mura perimetrali di Palazzo Madama gli attivisti avevano già colpito. E il presidente dell'assemblea, Ignazio La Russa, aveva ricordato l'episodio all'inizio dell'alluvione in Romagna dicendo che gli attivisti farebbero bene ad andare a spalare fango nei paesi sommersi dall'acqua piuttosto che inscenare proteste teatrali che danneggiano monumenti di tutti. Poi, il senatore di Fratelli d'Italia ha anche promesso di togliere la costituzione di parte civile del Senato se gli stessi «imputati» di vandalismo fossero andati come volontari per aiutare le popolazioni colpite dall'alluvione.
Oggi, intanto, è previsto il processo per la coppia di attivisti che la scorsa estate si incatenò al basamento della statua del Laocoonte ai Musei Vaticani. Attraverso i social i rappresentanti di Ultima generazioni si sono appellati anche al Papa: «Siamo certi che il nostro sacrificio per la vita su questo pianeta rispecchi i valori di cui la Chiesa». E in coincidenza col processo è previsto anche un sit in di protesta davanti alla sede del tribunale vaticano.
Le gesta degli eco-vandali, però, hanno registrato un'impennata in questi ultimi giorni. Prima dell'esibizione nel fango, gli attivisti avevano preso nuovamente di mira la fontana di Trevi dove domenica hanno tentato di gettare del colorante nero.
A scagliarsi contro Ultima Generazione è nuovamente il ministro Matteo Salvini: «Quelli che dicono sempre No a tutto - scrive su Twittter il vicepremier e leader leghista - sono un danno per l'ambiente e per l'Italia. Vandali, patetici, e con molto tempo libero. L'Emilia-Romagna li aspetta, a spalare». Un appoggio al segretario della Lega arriva anche dal primo cittadino di Roma, il dem Roberto Gualtieri che ha definito simili atti vandalici «controproducenti per lo stesso pensiero ambientalista». Una bocciatura senza appello arriva anche dal ministro Raffaele Fitto.
«È un gesto stupido», dice, riferendosi all'ultima «impresa» avvenuta ieri davanti al Senato. «Non è così che si difende l'ambiente». Dalla parte degli ecovandali si schiera invece il Movimento Cinquestelle che per voce del senatore Marco Croatti. «Questi ragazzi non vanno criminalizzati - dice - ma ascoltati».
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