Etro insegna a desiderare (di nuovo) E la moda ci restituisce il buonumore

Romantici abiti di chiffon sfilano sulle note di Ennio Morricone e Scervino fa dialogare i giacconi per lei con i pantaloni per lui

Etro insegna a desiderare (di nuovo) E la moda ci restituisce il buonumore

«Questa sfilata è un atto di coraggio che viene dal cuore» dicono all'unisono Kean e Veronica Etro al termine della prima sfilata dal vivo a 127 giorni esatti dall'inizio ufficiale della pandemia.

Siamo tutti a distanza di sicurezza nel giardino dell'hotel Four Season di Milano costruito all'interno di un convento del XV secolo. I 110 invitati allo show hanno subìto il controllo della temperatura e vengono dotati di mascherina, profumo igienizzante e gel disinfettante. Per gli addetti ai lavori i controlli sono ancora più serrati: in backstage avevano la metà dei capi e delle persone nel doppio dello spazio. «Questo è stato fantastico» spiega ridendo Kean mentre la sorella gli lancia uno sguardo d'intesa che la dice lunga su quanto sia stato bello e importante questo lavoro di coppia su due collezioni diverse: per lei la resort donna, per lui l'uomo dell'estate 2021. «D'ora inpoi faremo sempre così» annunciano per poi rivelare che stavolta non hanno fatto voli pindarici sull'immenso patrimonio estetico e culturale del loro stesso brand, ma si sono fatti reciprocamente una domanda cruciale: ma tu cosa ti prenderesti in questo momento? Il risultato è un egregio lavoro su ciò che più ci manca e ci è mancato nei tristi mesi appena trascorsi: il desiderio del superfluo. Possiamo tutti serenamente vivere senza un completo maschile con il motivo mimetico ottenuto da innumerevoli tigri tramate nel tessuto. Possiamo stare tranquille anche se non abbiamo la borsa Pegaso, un romantico abito di chiffon a fiori e una stupenda giacca di suede con il motivo Paisley incastonato nella schiena. Ma questi capi sono così belli e desiderabili che il solo pensiero di poterli provare ti migliora l'umore. Anche per questo la commozione era proprio palpabile mentre i modelli (28 ragazzi e 10 ragazze, tutti italiani) sfilavano sulla sublime musica di Ennio Morricone eseguita dal vivo: se la moda riprende l'Italia può ripartire, con una moda tanto bella di sicuro non rimarremo al palo. Lo pensi anche nello show room di Ermanno Scervino dove tra mille e più precauzioni ci vengono mostrati dal vivo i capi presentati con un bellissimo video girato nel giardino della casa di campagna progettato come un orto rinascimentale con erbe, fiori e piante a rischio d'estinzione sapientemente mescolate con i classici vegetali di cui ci nutriamo: cavoli, pomodori, zucchine, carote e tanta insalata. Tutta questa biodiversità (c'è perfino un rarissimo esemplare di ciliegio bianco e un limone del '700) ispira al designer una deliziosa immagine di donna per così dire ibridata: l'abito in Sangallo bianco sotto al cappotto di mohair che sembra una pelliccia di tigre, il reggiseno di ecopelle macramè con un perfetto parka in taffettà di nylon ricamato. Il tutto senza sforzo perché è questo il segreto della vera eleganza. Ne sa qualcosa anche Walter Chiapponi, adorabile direttore creativo di Tod's che racconta in un efficace cortometraggio girato nella sede dell'azienda nelle Marche la grande storia d'amore tutta italiana dietro a ogni passaggio produttivo.

Il risultato finale a malapena s'intravede nel video ma è di uno chicfolle: il giaccone di lei che dialoga con i pantaloni di lui, la borsa che chiunque vorrebbe utilizzare, le scarpe da cui parte tutto, un'idea di lifestyle più che di moda, il made in Italy per definizione.

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