La scommessa di Lega e M5s: "puntano" 10 miliardi sul voto

Dalla flat tax al reddito minimo: con nuovi equilibri il "tesoretto" diventa l'ago della bilancia della manovra (e del governo)

La scommessa di Lega e M5s: "puntano" 10 miliardi sul voto

Sulla manovra pende la spada di Damocle delle Europee. Il risultato di questa sera di fatto potrebbe scrivere la prosisma legge di Bilancio su cui litigano già da settimane i Cinque Stelle e il Carroccio. Di fatto sul piatto ci sono 8 o 10 miliardi di euro che potrebbero servire a finanziare la Flat tax per le famiglie e il reddito minimo voluto fortemente dai Cinque Stelle. A questo fondo vanno aggiunte anche le risorse che resteranno inutilizzate per Quota 100 e per il reddito di cittadinanza. Questo tesoretto potrebbe drasticamente ridursi o trasformarsi con nuovi obiettivi con i nuovi equilibri della maggioranza gialloverde.

La Lega ha già fatto sapere, come ricorda ilSole 24 ore, che dopo le elezioni bisognerà dare spazio a tre punti: la Tav, le autonomie e la flat tax. Su questi tre binari il governo rischia di deragliare per le continue resistenze da parte dei Cinque Stelle. Il pacchetto della Lega avrebbe un costo di 15 miliiardi. Ma i 5 Stelle dalla loro parte puntano tutto su altri tre punti: reddito minimo, taglio del cune e misure per le famiglie. In mezzo c'è Tria che è già impegnato a trovare soluzioni per evitare l'attivazione dell'aumento dell'Iva scongiurato con le clausole di salvaguardia finora "dormienti". Il salario minismo è già nel Def e in Parlamento è pure approdata una proposta di legge dei grillini. La Lega però è in pressing per la Flat Tax e di fatto questi due provvedimenti, sommati, potrebbero costare tra i 6 e i 9 miliardi.

Dal reddito di cittadinanza e da quota 100 potrebbe arrivare un ulteriore flusso di cassa da 1,3-1,5 miliardi di euro di risorse inutilizzate. Il calcolo è dunque presto fatto: circa 8 o 10 miliardi della prossima legge di Bilancio dipendono dal risultato del voto per le Europee. Un boom della Lega di certo cambierebbe (e non poco) tutti gli equilibri all'interno del governo e della maggioranza.

I Cinque Stelle si troverebbero davanti un muro verde su ogni richiesta per salario minismo e soprattutto per la Tav. Insomma il voto di oggi non decide solo l'Europa che verrà ma decide anche quale sarà la direzione dell'esecutivo sui provvedimenti chiave del prossimo autunno.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica