In merito alla chiusura delle pagine di CasaPound e di altri partiti di destra avvenuto lo scorso settembre, Facebook ha assunto una decisione "estrema" ma "legittima". Lo ha affermato il vicepresidente del social network Nick Clegg nel corso di un intervento all'Università Luiss Guido Carli di Roma.
La conferenza ha toccato diversi aspetti dell'impatto che Facebook sta avendo sulla società, sia in ambito economico che politico. "Abbiamo deciso di bloccare gli account legati a CasaPound dopo aver valutato non solo il loro comportamento dentro la piattaforma, ma anche quello fuori. È stata una decisione estrema, ma siamo convinti che sia stata quella giusta'', ha spiegato Clegg che ha difeso la scelta compiuta ma che si dice pronto a rispettare le decisioni dell'autorità italiane.
Le pagine dei partiti di destra e di diversi dirigenti furono chiuse perché la piattaforma aveva ravvisato comportamenti che violavano il regolamento come l’istigazione all'odio. In seguito il Tribunale di Roma aveva ordinato di riaprirle. L’account di CasaPound è stato riammesso lo scorso 27 dicembre ma Facebook non si è arreso facendo un 'reclamo' ribadendo le proprie motivazioni.
"Spesso riceviamo critiche perché non facciamo abbastanza per fermare questi fenomeni di hate speech", ha continuato il manager, "in questo caso credo che abbiamo preso la giusta decisione''. La vicenda delle pagine di destra censurate è stato definito "interessante" da Clegg anche perché dimostra come il social agisca per tentare di porre un freno a chi diffonde messaggi di odio: "Dicono sempre che Fb non prende decisioni per arginare questi fenomeni ma una volta che abbiamo preso una decisione, estrema, siamo stati criticati perché essa si è basata anche su quello che l'organizzazione promuove fuori dalla piattaforma".
Nel corso della lezione agli studenti della Luiss, Clegg ha ricordato che oltre alla battaglia per la libertà di espressione, Facebook ha abbracciato con lo stesso impegno anche la lotta contro la disinformazione. "Diverse analisi di istituti indipendenti dicono che la presenza di fake news su Facebook è crollata del 50% dal 2016. Stiamo imparando dai nostri errori, li stiamo aggiustando e ci stiamo prendendo la responsabilità del nostro ruolo nella società”. Lo stesso dirigente ha però sottolineato che tutto il lavoro non può essere svolto solo da Facebook e per questo si è detto favorevole alla creazione di nuove regole e ad una cooperazione con la Commissione europea, il Parlamento e tutti i governi europei.
Questo è un altro tema a cuore di Clegg. Quest’ultimo, infatti, ha spiegato che negli ultimi anni Facebook "ha triplicato il numero dello staff dedicato alla sicurezza della piattaforma, portandolo a 35 mila persone, e oggi disattiviamo milioni di falsi account ogni giorno". Il lavoro sta dando i suoi frutti, anche se resta la consapevolezza che la strada è ancora lunga. "Nel nostro ultimo report sulla trasparenza- ha continuato- abbiamo dimostrato come oggi siamo in grado di identificare l'80% dei discorsi odio e li rimuoviamo prima che vangano segnalati. Stiamo facendo progressi concreti".
Il vicepresidente di Facebook ha ammesso di essere preoccupato dal fenomeno deepfake che oggi non rapresenta un grande problema ma ''questa tecnologia ha
il potenziale per fare cose impossibili e non sappiamo come si evolverà. Ecco perché Facebook li ha messi al bando sulla piattaforma". Il dirigente, però, ha garanti che il social preserverà le parodie e la satira.
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