Al liceo Manzoni di Milano sembra di essere tornati agli anni di piombo, una stagione sanguinaria. Nessuna occupazione pacifica, nessuna rivendicazione di diritti. Anzi, l’estremo opposto: insulti, minacce e offese cariche di odio nei confronti di Giorgia Meloni e delle forze dell’ordine. Le scritte apparse sui muri dell’istituto meneghino parlano chiaro: il clima d’odio è palpabile.
La vergogna al Manzoni
Come ormai ben sappiamo, studenti e studentesse del Manzoni lunedì mattina hanno deciso di occupare il liceo. Il motivo è noto, la vittoria del centrodestra al voto e il presunto pericolo di “una fase politica pericolosa e repressiva”. Se per alcuni giovani si è trattato solo di perdere qualche lezione, per altri è iniziata una vera e propria campagna di odio.
Come documentato da Carlo Fidanza, esponente di Fratelli d’Italia, sui muri dell’istituto sono apparse scritte vergognose contro la Meloni e le forze dell’ordine. Ingiurie, offese e intimidazioni di ogni tipo. In altre parole, il risultato di una campagna elettorale carica di disprezzo nei confronti del centrodestra. La leader di FdI la più bersagliata: “Meloni attenta siamo tornati/e”, tra i moniti (con tanto di schwa politically correct). E ancora: “Fascio attento ancora fischia il vento”, “Fasci appesi, nervi tesi”, “Salvini appeso” “Meloni in piazza Loreto”. Come anticipato, anche le forze dell’ordine sono finite nel mirino dei presunti democratici: “+ vedove + orfani + sbirri morti”.
Meloni e forze dell'ordine nel mirino
Scritte di matrice anarchica, minacce di morte e così via. Non esattamente da manuale della democrazia. “Un linguaggio da anni di piombo prodotto dal clima d’odio alimentato in questa campagna elettorale dalla sinistra”, la rabbia di Fidanza. Nessuna condanna da parte del Partito Democratico e degli altri partiti rossi, in prima linea in campagna elettorale per demonizzare la Meloni e l’intero centrodestra. Ed ecco il risultato: avvertimenti in stile Brigate Rosse.
E ancora, come dimenticare il delirio social di Rula Jebreal. La giornalista amata dalla sinistra sta trascorrendo le sue giornate a mettere in cattiva luce la Meloni e la sua coalizione, arrivando alle visioni.
Sì, perché ha ipotizzato una sorta di “regime di controllo” della destra per quanto accaduto pochi giorni fa al liceo Virgilio, con qualche studente identificato nel corso di un’assemblea per parlare di fascismo e post-fascismo. Dimenticando, ovviamente, la presenza al Viminale di Luciana Lamorgese. Clima a dir poco rovente.
OK
Ad entrambi frega nulla chi governa, ai primi interessa fare soldi e preferiscono realmente sedersi sulla riva del fiume, ai secondi l'unico credo è quello proprio indipendentemente che altri siano rossi o neri.
È tutta roba nostrana invece!
Per caso conosce Mark?
I democratici aahahahahahahahahahaahahahahahahahahahahahahahaahahahahhaahahah
Pura poesia...
Si dovrebbe premiare il poeta per le sublimi rime...
Leopardi, Carducci, Pascoli, Foscolo e pure D'Annunzio non avrebbero potuto fare di meglio...
Intendiamoci: il fatto in sé è poca cosa se si considera che a sinistra non accetteranno mai la vittoria della melonina... Chi ha scritto quelle frasi poetiche se ne sbatte delle elezioni e della insulsa democrazia... Giustamente, direi...
Già scritto: a sinistra eufemisticamente non faranno sconti... Stanno affilando...
Si preannunciano un autunno e un inverno non caldi... Roventi...
E senza considerare la LdG...
Una cosa è perdere qualche ora di lezione, un altro è comportarsi come degli apprendisti terroristi. Il fenomeno va affrontato subito
aggiungerei anche che i danni provocati dai pargoletti venissero pagati dai genitori, poi ci sarebbe la multa per aver danneggiato/deturpato proprietà comunali. Chissà se i genitori, toccati sul portafoglio, si decidano ed educarli.
non pagheranno ed il giudice li proteggerà dicendo che se non si trova il colpevole nessuno è condannato e se testimoniato da una telecamera, peggio per il preside.