Da Fukushima nel mare: guerra dell'acqua tossica

I serbatoi della centrale nucleare pieni nel 2022. Governo pronto a sversare nell'oceano

Da Fukushima nel mare: guerra dell'acqua tossica

Non sarebbe mai più dovuto accadere dopo Chernobyl. Poi invece è successo di nuovo. A Fukushima, che a distanza di 8 anni è ancora una ferita aperta per la quale non si è trovata una cura definitiva. E ora l'oceano rischia di essere invaso da un milione di tonnellate d'acqua ancora contaminata da sostanze tossiche. Come un immenso organismo vivente avvelenato da nemici invisibili ma letali che si chiamano trizio, rutenio, stronzio, cesio, iodio. Quando l'uomo viene esposto a questi elementi oltre la soglia di tolleranza la conseguenza è il cancro che aggredisce la tiroide, le ossa, il sangue. Quando il 26 aprile del 1986, il nucleo di un reattore esplose nella centrale nucleare di Chernobyl si disse che non doveva accadere mai più. Che non sarebbe accaduto mai più. Poi il terremoto e il conseguente tsunami del 2011 dimostrarono ancora una volta che imbrigliare la Natura, piegarla ai voleri dell'uomo è soltanto un'illusione.

A Fukushima Daiichi teatro del disastro nel 2011 i silo per lo stoccaggio dell'acqua contaminata della centrale nucleare sono quasi colmi. I tecnici della Tepco, la società giapponese che gestisce la centrale, hanno calcolato che i serbatoi esauriranno la loro capacità massima entro l'estate del 2022, termine spaventosamente vicino. Il governo ha trovato la soluzione: sversare nell'oceano il contenuto dei 960 serbatoi che hanno una capacità complessiva di circa 1,15 milioni di tonnellate di liquido. Rapido, poco costoso e distruttivo. Il governo vorrebbe far passare con l'idea che quell'acqua non è più contaminata. Purtroppo non è così. Dopo il primo filtraggio i tecnici avevano reso noto che nell'85 per cento di quell'acqua erano ancora presenti gli isotopi radioattivi, i contaminanti. E le analisi condotte nel 2017 avevano registrato livelli di iodio e rutenio oltre i livelli di sicurezza. La comunità locale e i pescatori che si stanno appena riprendendo dal disastro, riavviando il commercio, sono contrari all'ipotesi dello sversamento che comporta rischi altissimi per l'equilibrio dell'ecosistema oceano.

E poi ci sono 18mila tonnellate di acqua altamente contaminata ancora all'interno degli edifici dei reattori e nei silo di stoccaggio attorno al sito. Anche se nel 2013 il premier giapponese, Shinzo Abe, aveva dichiarato che tutto era sotto controllo. L'Autorità per la regolamentazione del nucleare giapponese (Nra) un paio di mesi fa aveva messo sotto pressione la Tepco per il mancato calo del livello di acqua contaminata alla base dell'edificio del terzo reattore. Non solo.

Sembra che l'imponente muro di ghiaccio che circonda la centrale nucleare di Fukushima proprio per contenere le perdite di acqua contaminata funzioni solo a metà.

Per la dismissione di tutti gli impianti, complessivamente 10 reattori nucleari, saranno necessari circa 40 anni.

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