Dibba pensaci tu. In attesa che faccia ritorno dal suo viaggio in Iran l'ex onorevole grillino ieri ha voluto dire la sua sul coronavirus. Come se ne sentissimo la mancanza, ma tant'è. Lo stupidario della politica sull'emergenza sanitaria si arricchisce ogni giorno di una nuova chicca. E come ha voluto prendere posizione l'enfant prodige del mondo pentastallato? Con una serie di paragoni aritmetici tra decessi per coronavirus e per altre cause. Fino ad arrivare a scomodare le morti per folgorazione: «Ogni anno nel mondo circa 1.000 persone vengono folgorate dai fulmini. Ovvero dal 2002 (anno scoppio epidemia Sars) ad oggi i fulmini hanno ucciso 18.000 persone». Una provocazione, come lui stesso rimarca, ma che fa scadere l'intervento nella più scontata delle banalità: che senso ha accomunare una fatalità a un'epidemia?
Per non essere da meno, Elena Fattori, senatrice M5s ma biologa di professione, ieri ha lanciato l'allarme: «Il Senato obiettivamente rischia di essere una bomba biologica: 300 persone over 40 da tutta Italia per 4 giorni insieme dalla mattina alla sera per poi tornare nel weekend in ogni regione italiana». E meno male che ieri mattina Beppe Grillo aveva chiesto di «filtrare l'informazione». Tra cifre e percentuali si è avvitato invece il sindaco leghista di Saronno, Alessandro Fagioli, che di buon mattino in un'ordinanza sulla chiusura del mercato settimanale ha mandato nel panico tutti i suoi concittadini: «La città di Saronno ha poco meno di 40.000 abitanti e qualora nel caso peggiore, venissero tutti contagiati, rischieremmo di avere, stando al 3% di decessi, circa 1.200 decessi». A oggi in tutto il mondo il coronavirus ha fatto circa 2.500 vittime, ma a Saronno se ne ipotizzano la metà. La Wuhan d'Italia, verrebbe da sorridere se non ci fosse da mettersi le mani nei capelli per tanta faciloneria. Per fortuna il primo cittadino, scusandosi, ha subito tranquillizzato tutti i compaesani: «L'ordinanza aveva valore solo ieri mattina, quindi è già scaduta». Ora non resta che avvisare anche il virus.
Ma lo stupidario in politica è una malattia contagiosa.
Samuele Agostini, segretario del Pd di Casciana Terme Lari, in provincia di Pisa, ieri credeva di aver trovato la battuta definitiva: «Poi, oh, se prendessi il virus e m'accorgo che sono spacciato, un minuto prima di morì prendo la tessera di Italia Viva. Sempre meglio che muoia un renziano che uno di sinistra». Lui l'ha trovata divertente, al Nazareno un po' meno. Risultato: sospeso dal partito. Antivirus cercasi.
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