Il 2023 verrà ricordato tra le altre cose per l'ecatombe dei manager russi, scomparsi in circostanze misteriose. L'ultimo della lista, il 14º, ma alla fine dell'anno mancano ancora due mesi, è Vladimir Nekrasov, 66 anni, presidente del consiglio d'amministrazione di Lukoil, il secondo gruppo petrolifero russo. Si parla di «infarto fulminante», ma né l'azienda e neppure la famiglia hanno voluto commentare l'accaduto. Un altro top manager, Ravil Maganov, vice presidente di Lukoil, era deceduto nel settembre del 2022 cadendo da una finestra di un ospedale di Mosca. Nella macabra lista figurano anche i nomi di Anatoly Gerashchenko, rettore dell'Istituto per l'aviazione di Mosca, che ha perso la vita a settembre in un non meglio specificato incidente stradale, Ivan Pechorin, a capo della Lukoil nell'Artico, trovato morto annegato a Vladivostok. E che dire di Alekxandr Subbotin, altro pezzo da novanta di Lukoil ucciso (si dice) da uno sciamano, o di Aleksandr Tyulakov della Gazprom, trovato morto nel garage di casa, oppure ancora di Sergey Protosenya (sempre Gazprom), liquidato con tutta la sua famiglia a Lloret de Mar, vicino a Barcellona?
Tutti o quasi accomunati da una visione critica dell'«Operazione Speciale» di Putin in Ucraina. Una guerra che ha visto ieri le forze russe attaccare nelle direzioni di Avdiivka e Kupiansk per consolidare le posizioni nel Donbass, ma a prezzo di ingenti perdite. Come sta accadendo già da giorni, Kiev riesce a manovrare con discreti risultati solo nel Sud del Paese. Tant'è che la flotta militare russa, nella notte attaccata da droni marini, non sarebbe più in grado di operare nella parte occidentale del Mar Nero e starebbe gradualmente lasciando la Crimea. L'Ucraina non ha ancora raggiunto il pieno controllo del fuoco, ma il colpo di grazia potrebbe avvenire con la ventilata distruzione del Ponte di Kerch. Zelensky sottolinea che «gli invasori non dispongono più di una base logistica affidabili sulle coste del Mar Nero e dell'Azov», col presidente che in collegamento con il collegio dei commissari europei ribadisce: «Siamo pronti per entrare nell'Ue».
Intanto bombardamenti su Kherson (i civili vengono evacuati) e Kharkiv hanno provocato 8 feriti. Kiev ha abbattuto sei droni di Mosca, aperto il fuoco su Rostov sul Don e respinto più di 40 attacchi. Il ministero della Difesa russo avrebbe iniziato a reclutare donne per unirsi alla guerra come cecchini e operatrici di droni, scrivono i servizi di intelligence ucraini.
Gli stessi 007, come rivela il Washington Post, avrebbero collaborato con la Cia organizzando gli omicidi di Daria Dugina (l'obiettivo era il padre Alexander), del blogger Tatarsky e dell'ex comandante Rzhitsky, oltre che di decine di funzionari e collaborazionisti nei territori occupati da Mosca. L'esercito bielorusso, secondo la Tass, si sta preparando per operazioni d'assalto.
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