Governance Rai, blitz dell'esecutivo

L'ad Fuortes alla Vigilanza: "Altri 3 anni e falliva, Raidue in vendita? Fake news"

Governance Rai, blitz dell'esecutivo

C'è anche la Rai nella bozza di decreto legislativo sul tavolo del governo, che attua la cosiddetta direttiva della Ue e impone norme più stringenti al settore audiovisivo, anche in Italia. Il provvedimento, scrive l'Adnkronos, formato da 79 articoli, ne dedica quattro proprio all'azienda di viale Mazzini. A colpire è il fatto che la «governance» del servizio televisivo pubblico faccia capolino e venga inserita in un testo governativo che recepisce una normativa europea, proprio mentre in Parlamento giacciono trasversali proposte di riforma, sollecitata da più parti e rinviata. Nel testo, anche norme dettagliate sull'organizzazione interna, dal limite massimo retributivo annuo per vertici, personale dipendente e collaboratori, ai poteri dell'ad e alla composizione del consiglio di amministrazione. La bozza di decreto figura tra i provvedimenti all'ordine del giorno del pre Consiglio dei ministri di ierI, in vista del Cdm convocato per oggi pomeriggio alle 16.

Ieri sera, nel frattempo, l'Ad di Viale Mazzini Carlo Fuortes è intervenuto in commissione di Vigilanza. Dure le sue parole sulla situazione economica della tv di Stato. «La Rai in tre anni ha peggiorato la sua situazione finanziaria di circa 300 milioni di euro. Per ripianare una cifra simile un'azienda che non ha utili, perché di fatto non può averne e mira al pareggio, non lo so quanto ci potrà mettere». «In tre-quattro anni - ha proseguito - se si continuava con questa dinamica, si portavano i libri in tribunale. E credo che né io, né la presidente, né il Cda che all'unanimità ha votato a favore di questi tremendi tagli, vogliamo portare i libri della Rai in tribunale».

Liquidando i rumors di una possibile vendita di Rai2, come «poco meno di disinformazione», Fuortes si è poi soffermato anche sul canone: «Il canone che esce dalla bolletta non è all'ordine del giorno, assolutamente, del governo né del ministero. Il canone della Rai è di 90 euro - ha aggiunto - in Francia è di 135 euro, in Inghilterra 180 euro, in Germania 240 euro. Abbiamo una parte di pubblicità che però ha un tetto e si discute anche di ridurlo».

Infine una battuta sul budget: «Gli interventi non avranno alcun effetto sul prodotto e sui palinsesti presentati a giugno: grazie a maggiori risorse pubblicitarie, i taglio sui costi sono davvero minimi, in media non superano l'1% del budget».

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