Il governo ha già paura dell'Italia "gialla". È bastato il primo weekend di ressa nei negozi e di assembramenti per le vie dello shopping per far scattare la reprimenda dell'esecutivo che vuole mettere tutto già sotto chiave. Con un vertice d'urgenza, ieri sera è entrata sul campo l'ipotesi di una zona rossa totale per i giorni festivi e pre-festivi. Insomma una serrata totale negli unici giorni in cui probabilmente, lavoro permettendo, è possibile fare acquisti. Chiariamo subito che gestire la ripresa dell'economia e titolare la salute dei cittadini non è cosa certo facile. Ma in queste ore la cosa che appare più chiara è che chi decide, chi ha il potere di decidere, forse ha le idee confuse o quantomeno dà la sensazione di amministrare la cosa pubblica con iniziative poco razionali. Chi ieri si è riversato in strada da Roma a Milano, passando per Torino e Napoli, è stato messo nel mirino, criticato ed etichettato come irresponsabile.
Ebbene, lo stesso governo che ci "permette", per dirla alla Di Maio, di spostarci nei giorni Festivi, è lo stesso governo che ha "permesso" a milioni di italiani di tornare a riempire le buste con gli acquisti natalizi. Ben venga per tutti quei commercianti piegati dalla crisi Covid e ben venga anche per chi ha trovato in questo weekend appena passato una boccata di vita dopo mesi di "reclusione" forzata. Non dobbiamo però dimenticare che la salute di tutti i cittadini va tutelata e che il Paese non è ancora affatto fuori dalla pandemia. Ma per capire meglio quello che è successo ieri e le polemiche di oggi, bisogna fare un passo indietro e ripescare l'ultima conferenza stampa del premier per presentare il nuovo Dpcm di Natale. In quella occasione, oltre a definire in tv le regole per le Feste con chiusure e spostamenti, il premier ha messo in scena una vera e propria televendita. Sì perché di questo si tratta. Giuseppi subito dopo aver archiviato i colori delle Regioni e averci detto cosa possiamo e cosa non possiamo fare durante le Feste, si è precipitato a fare uno spot al piano cashback che permette di avere un rimborso direttamente sul conto corrente per le spese sostenute.
Nel corso della conferenza stampa le sue parole sono state fin troppo chiare: "Per sostenere le attività commerciali e per aiutare le famiglie abbiamo deciso di far partire il piano Italia cashless". Poi ha aggiunto: "Si avrà un rimborso del 10 per cento su tutti gli acquisti fino al 31 dicembre. Il tutto pagando con carta la spesa, il pane, carne, i giocattoli dei bambini". Altra pausa scenica e poi il passaggio più significativo: "Ci sarà un rimborso che potrà arrivare fino a 150 euro. Questo, attenzione, vale per il singolo acquirente e quindi sarà cumulabile. Non sarà valido per gli acquisti su internet". Traduzione: dovete uscire, spendere e pagare con carta per ottenere il rimborso. Va detto, per evitare equivoci, che l'iniziativa di certo, al netto del disastro dell'app Io andata in tilt, ha poche controindicazioni. Può incentivare i consumi e anche evitare l'incremento dell'evasione. Ma su questo piano c'è un deficit di coerenza.
Lo stesso governo che ci ha dato il via libera per gli acquisti innescando un sistema premiante per chi fa più transazioni, di fatto adesso ci chiede di tornare a casa e di evitare di uscire di casa. E ancora una volta gli italiani si trovano smarriti davanti ad un esecutivo che non sa prendere una decisione chiara e univoca per garantire la ripresa e la salute dei propri cittadini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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