Governo, Grillo scende in campo: "No a governo Draghi"

Il cofondatore del M5s ha approvato la linea Crimi ed ha chiesto ai parlamentari pentastellati di restare compatti e leali a Giuseppe Conte

Governo, Grillo scende in campo: "No a governo Draghi"

No al governo Draghi. Sarebbe questa, secondo quanto apprende l'Adnkronos, la posizione di Beppe Grillo espressa ad alcuni big 5s che lo hanno sentito in queste ore.

Il cofondatore del Movimento avrebbe chiesto a tutti i parlamentari pentastellati di restare compatti e leali a Giuseppe Conte. Di conseguenza, nessuno sostegno a un governo tecnico guidato dall'ex numero 1 della Bce, Mario Draghi. Il garante del Movimento, viene spiegato, avrebbe approvato la linea indicata dal capo politico Vito Crimi, ovvero nessun sostegno a un governo tecnico presieduto da Draghi.

Sul sostegno al nuovo esecutivo i gruppi pentastellati rischiano di andare in frantumi. E questa volta la frattura potrebbe creare le condizioni per una vera e propria scissione. La linea Crimi, infatti, è stata criticata da alcuni parlamentari."È il momento di pensare al Paese, la linea di Crimi non è condivisa. Non escludiamo la spaccatura", hanno riferito all'Adnkronos fonti parlamentari di primo piano.

Per capire cosa accadrà in casa 5s bisogna aspettare l’assemblea che si terrà oggi pomeriggio. Alle 15 i gruppi 5s di Camera e Senato si riuniranno in videoconferenza per fare il punto sulla delicata situazione politica. Alcuni esponenti del Movimento temono nuove fuoriuscite dai gruppi, dopo l'addio di Carelli annunciato nella giornata di ieri. Proprio per questo, come si apprende, una ipotesi di mediazione potrebbe essere trovata concordando un voto d'astensione sulla fiducia al governo quando il presidnete del Consiglio incaricato si presenterà alle Camere.

Oltre ai già citati Grillo e Crimi, sul fronte del "no" a Draghi si sono già schierati diversi esponenti di spicco tra cui Paola Taverna, Riccardo Fraccaro e l'ex deputato Alessandro Di Battista. Quest’ultimo sul proprio profilo Facebook ha postato un articolo, scritto ad agosto del 2020 per Tpi, dal titolo inequivocabile: "Draghi e i suoi derivati". Un attacco durissimo contro l’ex numero uno della Bce.

"Draghi è come il Tav, le grandi opere inutili, l’asservimento a Washington o il finanziamento pubblico a Radio Radicale" è uno dei passaggi in cui emerge il pensiero assolutamente critico dell’ex deputato nei confronti di "Super Mario". Difficile, ma non impossibile, un passo indietro di Dibba. Solo dall'assemblla di oggi si capirà la posizione ufficiale del M5s.

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