Governo, l'ultimatum di Salvini: "Adesso facciamo a modo mio"

Il leader leghista sferza i Cinque Stelle: "Testa bassa e lavorare". E rilancia la flat tax: "Dobbiamo dare un segnale alle famiglie"

Governo, l'ultimatum di Salvini: "Adesso facciamo a modo mio"

Matteo Salvini non si ferma a fare nomi, anche perché sono noti a tutti. Dice solo: "Testa bassa e lavorare". Certo, non nasconde che molte cose non sono state ancora fatte perché "c'è chi frena", non solo a livello politico, ma anche burocratico. Per questo ora vuole dare "un segnale alle famiglie" rilanciando sull'aliquota unica fiscale. "La flat tax - spiega in una intervista a Libero - è nel contratto e non torno indietro neppure se me lo chiede Padre Pio". Molto dipenderà, però, dal voto del 26 maggio. "Si vota per cambiare le regole che hanno mandato in crisi l'Europa - continua - se, come spero e penso, cambieranno gli equilibri, avremo i margini per allentare lo strangolamento fiscale che soffoca l'economia italiana".

"Se non abbassi le tasse, il Paese non cresce". Salvini non ci gira troppo intorno. D'altra parte l'assioma è piuttosto semplice. Eppure trova resistenze all'interno del governo gialloverde. In primis da parte del ministro dell'Economia Giovanni Tria secondo il quale, per avere la tassa piatta sul reddito, bisogna alzare le imposte sul consumi. "Questa prospettiva non esiste - mette le mani avanti il vicepremier leghista - non aumento le tasse ai consumatori e ai commercianti". Allo stesso modo, garantisce, non ci sarà alcuna patrimoniale. "A Bruxelles vaneggiano - commenta - e anche in certi corridoi romani".

Anche il mondo delle imprese e delle industrie non è tenero nei suoi confronto. Al Workshop Ambrosetti otto imprenditori su dieci hanno bocciato il governo Conte in economia. A loro, però, Salvini ricorda quando promuovevano presidenti del Consiglio cme Mario Monti o Matteo Renzi. "Li ascolto, come ascolto tutti e com'è giusto che sia, però sono molti di più quelli che, da Nord a Sud, mi ringraziano", continua il leader leghista dicendo di essere soddisfatto di quanto fatto in dieci mesi di governo. Tuttavia, a chi gli chiede dove sono venuti meno, non si fa problemi a rispondere: cantieri e infrastrutture. E dalle colonne di Libero lancia l'ultimatum agli alleati: "Adesso si fa a modo mio".

Poco gli importa se i Cinque Stelle lo attaccano di continuo. "Io bado al sodo...", dice. "Rientra tutto nella logica della campagna elettorale - spiega - chi è indietro attacca per recuperare voti". In questo i grillini gli ricordano il Pd di Renzi nella campagna elettorale persa dello scorso anno. "Continuavano a darmi del fascista perché non avevano risposte concrete da fornire agli elettori e pertanto avevano lanciato l'allarme uomo nero, puntando sulla criminalizzazione dell'avversario anzichè sulle loro forze. Com'è finita, si sa".

Insomma, il governo è destinato a durare nonostante la componente di sinistra del Movimento 5 Stelle che non condivide molte battaglie della Lega e che, per esempio, vorrebbe rivedere la legittima difesa o insiste perché Salvini cambi linea politica sull'immigrazione. "Il problema non è mio, perché non intendo dare retta a queste persone - conclude il leader del Carroccio - il problema non esiste, perché andremo avanti anche se qualcuno si fa venire il mal di pancia".

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