Non ha vinto, ma ha grattato. E non ha nemmeno dovuto fare la fatica di sfregare la solita moneta sulle solite caselline. Ha grattato nel senso di rubato. O forse sarebbe più corretto dire scippato, o, meglio ancora, sottratto, visto che il grisbi glielo hanno consegnato in mano, servito come un poker d'assi. Ma sorvoliamo sui tecnicismi lessicali, in attesa che diventino tecnicismi giuridici, e limitiamoci a quegli attimi fatali.
Una signora, lei sì abituale grattatrice, ma nel senso buono, dopo aver scoperto di aver vinto mezzo milione con uno di quei benedetti (e di lì a poco maledettissimi) tagliandi, torna sul luogo dell'imminente delitto. Torna cioè in quella tabaccheria-ricevitoria di Napoli dove il giorno prima ha fatto, inconsapevolmente, l'investimento più importante della sua vita: pochi euro in cambio di una grande (s)fortuna. Per lei i 70 anni si avvicinano: l'età adatta in cui cominciare una nuova vita. Ma prima occorre passare alla cassa. E la signora ci passa, con il cuore in tumulto. Il suo prezioso foglietto viene mostrato a un dipendente del locale il quale, infilatolo nell'apposita macchinetta delle sentenze, certifica che sì, il foglietto è proprio «bbbuono». Il mezzo milione le spetta, non c'è alcun dubbio. Ma, un momento, per ulteriore conferma, non si sa mai, di questi tempi, mostriamolo anche al boss, pardon al proprietario del locale. Siamo nel rione Materdei, e in cuor suo l'uomo, il secondo uomo, grida al miracolo, ma guardandosi bene dall'aprir bocca. Data una rapida occhiata al tesoro, con una mano se lo infila in tasca, con l'altra agguanta il casco, si fionda fuori dalla tabaccheria dove ha ricevuto un versamento inatteso e si dilegua, uscendo da una porta sul retro, inforcando lo scooter. Ora è ricercato più della refurtiva che si è portato appresso.
Diciamo subito che la signora sta bene, come si può stare bene quando ti hanno soffiato sotto il naso 500.000 euro. Dopo aver sporto denuncia e aver attivato i Carabinieri della sezione Stella sperando che sia una buona stella, quindi che le porti un altro po' di fortuna aggiuntiva, quella decisiva per tornare in possesso della manna piovutale dal cielo, la signora attende giustizia.
Il rione Sanità, patria ipernapoletana dell'ipernapoletano Totò, non è distante dal luogo del misfatto, ma la vittima ora non ha nessuna voglia di ridere pensando ai mariuoli per finta che il Principe impersonava o bacchettava nei suoi film. Il furto che ha subìto non ha avuto bisogno di nessuna destrezza. All'uccel di bosco è bastata la fiducia accordatagli, per volare via.
Sta di fatto che quel biglietto, con un semplice cambio di mano da vincente è diventato perdente: bloccato, azzerato, un credito inesigibile. E sta di fatto che le telecamere di sorveglianza nei pressi del locale possono aver ripreso la fuga del titolare.
Adesso per lui è tardi, per appellarsi al raptus, al momento di follia, considerando che mai avrebbe potuto intascare i soldi. Ha commesso un reato. Non solo: rischia seriamente che la licenza gli venga ritirata.E poi, se così non fosse, quanti andrebbero a giocare da lui? La morale è molto napoletana: «Adda passà 'a giocata».
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