Grillini dal "no" al "dipende". E torna lo spettro scissione

Di Battista spara su Draghi, ma Di Maio apre. Grillo in mezzo: leali a Conte. Si valuta il voto su Rousseau

Grillini dal "no" al "dipende". E torna lo spettro scissione

No al mattino, ni al pomeriggio, forse sì in serata. A patto che ci sia qualche ministro politico, magari quel Giuseppe Conte al quale il M5s è rimasto fedele fino a rischiare l'implosione. La linea grillina su Draghi non c'è. E quando c'è è altalenante. La giornata è un ottovolante di spinte contraddittorie. Solo alla fine Luigi Di Maio prova a fare sintesi durante l'assemblea dei gruppi parlamentari su Zoom. «Le regole della democrazia sono molto chiare. E credo che la via democratica alla ricostruzione dell'Italia, in virtù anche del lavoro svolto fino ad oggi, dell'impegno profuso, dei risultati ottenuti, sia quella di un governo politico - dice Di Maio -. La volontà popolare è rappresentata dalle forze parlamentari, il cui mandato ricevuto dagli elettori non è stato quello di un governo tecnico ma, lo ribadisco, è stato quello di proporre un governo politico al Paese che rispondesse alle esigenze degli italiani». Non serve essere troppo esperti nel leggere tra le righe per capire che non si tratta di un veto nei confronti a Mario Draghi. Ce lo spiega più chiaramente un grillino di Palazzo Madama: «Dovremmo stare dentro un governo politico a guida Draghi». Questo è l'obiettivo, difficile. Sulla stessa scorta vanno lette le indiscrezioni di un ministero per Giuseppe Conte nel governo Draghi. Voci che si susseguono per tutta la giornata, anche dopo la smentita arrivata dal premier uscente. Che fa filtrare: «Non accetterei un ministero». Sottotesto: non lo accetterei senza l'appoggio del M5s. Non è un caso che a sera il reggente Vito Crimi non escluda un voto su Rousseau per lasciare la scelta alla base: «Non è un'ipotesi da trascurare».

Il problema è che il M5s è più diviso che mai. «La scissione è una possibilità», dice a metà mattinata un deputato di primo piano. Venti o trenta parlamentari sarebbero disposti ad andare contro la linea ufficiale del no a Draghi. Alcuni di loro seguirebbero Emilio Carelli nella sua neonata componente. Parla il viceministro del Mise Stefano Buffagni. «Draghi ha un profilo inattaccabile», dice. Altri parlamentari rompono il coro del Draghi «apostolo delle élite» (copyright Alessandro Di Battista). Da Giulia Grillo a Giorgio Trizzino. Crimi la butta sull'ostilità per i governi tecnici. «Oggi ci ritroviamo con un governo tecnico. Mettete da parte Draghi, al di là della persona, pensate a un governo tecnico, freddo e calcolatore - spiega il reggente - al di là di quello che faremo quando e se dovesse nascere questo governo noi saremo condizionanti». Nel frattempo Di Battista attacca su Facebook: «Penso che il governo Draghi lo debbano votare i partiti dell'establishment». Interviene Beppe Grillo: «Dobbiamo restare compatti e leali a Conte» è la velina di Grillo diffusa dall'Adnkronos. Di Battista aizza: «Qualsiasi sostegno (diretto, indiretto o mascherato) ad un governo Draghi diventerebbe un No Conte Presidente del Consiglio e Sì a Renzi».

Di Maio, che non ha mai nascosto la sua stima per Draghi, in assemblea spinge sulla formula del «governo politico». «Credo che il punto non sia attaccare o meno Draghi. Mario Draghi è un economista di fama internazionale che ha legittimamente e correttamente risposto a un appello del capo dello Stato - ragiona Di Maio in punta di fioretto -. Io credo che il punto qui sia un altro e prescinde dalla figura di Mario Draghi. Il punto qui è che la strada da intraprendere a mio avviso è un'altra. E, come ho detto, è quella di un governo politico». L'ex capo politico tenta una mediazione al limite dell'impossibile. Da qualunque lato la coperta è corta.

L'ex capogruppo al Senato Gianluca Perilli in diretta al Tg La7 è la rappresentazione del caos. «Anche Conte era un tecnico», dice Mentana. «No, Conte era un professore» replica Perilli. «Non basta sentire Grillo per dare la linea», dice il deputato Stefano Vignaroli. Quale linea?

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica