Groenlandia, Trump ora fa sul serio

Il tycoon manda il figlio in missione e insiste: vuole "prendersi" l'isola di ghiaccio

Groenlandia, Trump ora fa sul serio
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Donald Trump riaccende la polemica sulla Groenlandia, e torna ad insistere sulla possibilità che gli Stati Uniti annettano l'isola artica. «L'accoglienza è stata ottima. Loro e il mondo libero hanno bisogno di sicurezza, protezione, forza e pace. Questo è un accordo che deve realizzarsi. Rendere la Groenlandia di nuovo grande!», scrive il presidente eletto su Truth, riadattando il suo slogan Maga. Solo poche settimane fa ha ribadito il suo interesse per il territorio autonomo danese ricco di minerali e petrolio, e ieri nella capitale Nuuk è atterrato suo figlio Donald Jr per quella che tiene a precisare è una visita privata. «Parlerò con le persone. Ci sono solo come turista», afferma il first son sulla piattaforma social Rumble. Il tycoon, tuttavia, confermando le indiscrezioni secondo le quali Don Jr stava per arrivare nell'isola, sottolinea: «Ho sentito dire che il popolo della Groenlandia è Maga. Mio figlio ed altri miei rappresentanti si recheranno lì nei prossimi giorni. È un posto incredibile e la gente ne trarrà enormi benefici se e quando diventerà parte della nostra nazione. Lo proteggeremo e lo custodiremo da un mondo esterno molto feroce».

«La Groenlandia appartiene ai groenlandesi, non è in vendita», replica la premier danese Mette Fredriksen, sottolineando al contempo che «gli Stati Uniti sono i nostri alleati più vicini». Intanto il re di Danimarca, Frederik, ha deciso di modificare il suo stemma reale, rendendo più evidente l'emblema dell'isola. Secondo quanto riferiscono vari media, tra cui il Guardian, la corte di Copenaghen non ha fatto riferimenti espliciti alla querelle con Washington nel rendere pubblica la versione rinnovata dell'effigie, in cui risultano ingrandite ed evidenziate le immagini dell'orso polare e dell'ariete, che simboleggiano rispettivamente Groenlandia ed isole Faroe, come «nazioni costitutive» del Regno. Mentre evapora il richiamo alle tre corone, retaggio storico dell'Unione di Kalmar che dal 1397 riunì temporaneamente sotto un solo monarca - la regina Margherita I di Danimarca - i tre regni danese, svedese e norvegese, dando vita a una Scandinavia unificata comprendente all'epoca pure l'Holstein (oggi parte della Germania).

L'isola più grande del mondo era una colonia danese fino a quando non divenne territorio autonomo nel 1979, e in seguito al referendum del 2008 sono state trasferite al governo locale le competenze in ambito legislativo, giudiziario e nella gestione delle risorse naturali. Con 57mila abitanti distribuiti su 2,2 milioni di km quadrati, la Groenlandia è geograficamente più vicina al continente nordamericano che all'Europa, e già durante il primo mandato Trump ha dichiarato di voler acquistare l'isola, offerta rispedita al mittente.

Intanto, durante una conferenza stampa a tutto campo a Mar-a-Lago, il 47º comandante in capo insiste pure che gli Usa dovrebbero riprendersi il canale di Panama, e non esclude l'uso della forza militare per un'eventuale riconquista, oltre che per l'annessione della Groenlandia («gli Stati Uniti - dice - hanno bisogno della Groenlandia per sicurezza nazionale»). Ma valuta anche dazi contro Copenaghen per l'isola. Quindi, intende usare la «forza economica» contro il Canada, che vorrebbe diventasse il 51º stato Usa, e ha lintenzione di cambiare il nome al golfo del Messico, che «chiameremo golfo d'America».

Infine, ripete che la sua amministrazione faciliterà i permessi ambientali per quelle aziende che investiranno negli Usa oltre un miliardo di dollari, assicurando pure che il divieto di Joe Biden alle trivellazioni off-shore «non resterà in vigore».

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