"Ha spiato tutti i luoghi sensibili". E la Camera vieta l'ingresso alla Boccia

L'ipotesi è che esista un archivio d'immagini e registrazioni rubate. Linea dura voluta dal presidente

"Ha spiato tutti i luoghi sensibili". E la Camera vieta l'ingresso alla Boccia
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La Camera sbarra le porte a Maria Rosaria Boccia: scatta il Daspo per la consigliera (mai nominata) dell'ex ministro della Cultura Sangiuliano.

Si è riunito, nel pomeriggio di ieri, il comitato di sicurezza, organo deputato dalla sicurezza di Montecitorio, per esaminare il comportamento dell'imprenditrice napoletana, che mesi fa aveva effettuato riprese, grazie a una telecamera piazzata sugli occhiali, all'interno dei saloni della Camera dei deputati.

Il regolamento di Montecitorio vieta, infatti, riprese all'interno del Palazzo. Una norma che fa eccezione solo per gli spazi riservati alla stampa. Ed infatti, i commessi sono sempre solerti nel bacchettare chiunque infranga la regola. Boccia però era riuscita ad eludere anche l'occhio infallibile del «commesso parlamentare» con le sue lenti smart dotate di telecamera. Quella per le registrazioni sembra essere un'ossessione per l'imprenditrice di Pompei. Uffici del ministero, Transatlantico, Galleria dei Presidenti: Boccia filma (e filmava) tutto. Anche le aree sensibili e sottoposte al divieto di riprese. E pare non si limitasse al tour con gli occhiali smart tra i corridoi della Camera poi postati sui social.

Il vizietto per le registrazioni sembra riguardasse anche le conversazioni private o di lavoro con i deputati. Da Maurizio Lupi a Simona Loizzo: in tanti sarebbero caduti nella trappola di Boccia, finendo nel mega-archivio di immagini rubate. Un archivio che fa tremare i Palazzi della politica. Tra il 2023 e il 2023 Boccia sarebbe entrata una ventina di volte alla Camera. Una presenza legata alla sua appartenenza a due intergruppi parlamentari. Quello sulla dieta mediterranea, fondato a dicembre del 2023, presieduto dalla deputata di Fdi Marta Schifone, che conta una cinquantina di adesioni, tra cui lo stesso ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida e il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato. Altro intergruppo è quello di medicina estetica, costituito a Montecitorio il primo febbraio scorso e presentato dall'allora presidente Gimmi Cangiano (Fdi) alla presenza di Boccia, che figurava a capo del Comitato Tecnico-scientifico. Gli ultimi filmati risalgono, invece, al mese di maggio scorso. Ieri è arrivata la sanzione durissima.

Il comitato di sicurezza, presieduto dal grillino Sergio Costa, ha adottato il provvedimento di stop per Boccia. Del comitato ne fanno parte anche i questori Filippo Scerra (M5S), Paolo Trancassini (Fdi) e Alessandro Benvenuto. Da quanto apprende Il Giornale sarebbe stato il presidente Lorenzo Fontana a chiedere il pugno duro contro Boccia. Non è prevista alcuna ammenda ma un divieto di accesso al Palazzo di Montecitorio. Si tratta comunque di un provvedimento senza scadenza, tecnicamente si chiama sospensione senza limiti, che potrebbe essere rivisto dal comitato tra 6 mesi con una nuova deliberazione.

In ogni caso, Boccia potrebbe comunque essere autorizzata all'ingresso ma il via libera dovrà essere sottoposto all'ok da parte del comitato di sicurezza. E soprattutto la richiesta dovrà essere accompagnata da un garante-parlamentare. Insomma, una storia che continua a riservare sorprese e colpi di scena. Il caso Boccia esplode a fine agosto. L'imprenditrice pubblica un post in cui annuncia la nomina a consigliere per i Grandi Eventi del ministro Sangiuliano. Dallo staff del ministero arriva però subito la smentita.

Da quel momento inizia la saga che si chiude venerdì scorso con le dimissioni dalla carica di ministro di Gennaro Sangiuliano e la nomina del nuovo titolare alla Cultura Alessandro Giuli. Sangiuliano ammetterà in tv di aver avuto una relazione con Boccia.

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