I democratici sempre più bipolari

La Schlein sembra muoversi su una doppia linea politica che finisce per far sembrare bipolare il suo partito

I democratici sempre più bipolari
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Sul tema del Doppio possiamo volare alto, da Jekyll e Hyde a Freud a Schnitzler che ha ispirato uno dei film più morbosi di Kubrik, o planare nelle cronache incongruenti del nostro bestiario. Anche in politica il doppio viene praticato, certo, ma in genere come arma tattica consapevole.

Bossi parlava una lingua ai veneto-celti dell'ampolla del Po e un'altra a Roma. La Schlein invece sembra muoversi su una doppia linea politica che finisce per far sembrare bipolare il suo partito, in senso simbolicolinguistico ovviamente e non clinico, meglio non essere fraintesi. Andare al funerale di Berlusconi e poi affidare alla Gribaudo (nella foto), vicepresidente del Pd, frasi severe come quella sulla non partecipazione alla gara ipocrita di beatificazione del Cav, se non è un calcolo cinico sembra Pirandello.

Andare alle esequie di un quattro volte ex premier non vuol dire mica cancellare diversità di vedute o battaglie storiche, è un gesto di sensibilità istituzionale e di pietas.

Dopo le prime ore dalla scomparsa di Silvio sembrava fossimo in quella famosa democrazia normale di cui tanto si è vagheggiato, invece subito è nato un nuovo movimento, gli antibeatificatori, ferocemente avversari del nulla. A quei funerali di Stato, presente Mattarella, c'erano tutti i premier dell'ultima decade, Monti, Renzi, Draghi. Mancava solo lui, Conte, che ha voluto rimarcare la sua difference direbbero gli strutturalisti. Ieri la Schlein lo ha abbracciato e baciato nella piazza romana del M5s, dopo mesi passati a sottolineare a sua volta la sua difference dal leader grillino. Tanto valeva allearsi un po' meglio alle amministrative. Poi la piazza era fortemente simbolica perché oltre al salario minimo c'era il reddito di cittadinanza, bandiera certo non del Pd. Facendo finta che almeno sui temi economici vada tutto bene, sulla giustizia il doppio comportamento è un dato di fatto: molti sindaci del partito, anche importanti, sono d'accordo con il ministro Nordio sull'abolizione dell'abuso d'ufficio, un comportamento non ideologico ma di sano pragmatismo amministrativo.

Il buon Cuperlo, ex sfidante, ha ospitato la segretaria nel suo Think tank e ha partorito l'idea di far cessare le dichiarazioni sparse sulla riforma della Giustizia e di parlarne domani nella riunione della Direzione.

Giusto, la disciplina della comunicazione è un'ottima cura in politica ma le differenze, caro Cuperlo, sono di visione e non di forma. Sennò il Pd da uno e bino rischia di diventare anche trino, dopo davvero tocca ri-parlare di beatificazione.

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