I grillini tornano colpevolisti Se gli accusati sono gli altri

L'indagine ha fatto impazzire i Cinque Stelle: Virginia non si tocca, su Renzi senior nessuna pietà

I grillini tornano colpevolisti Se gli accusati sono gli altri

Roma - Giù le mani da Virginia. Su papà Renzi, scatenate l'inferno. La notizia dell'invito a comparire notificato a Tiziano, padre dell'ex presidente del Consiglio, nell'ambito della vicenda Consip, ha fatto impazzire di gioia lo stato maggiore del Movimento Cinque stelle. Da Luigi Di Maio ad Alessandro Di Battista, passando per Roberto Fico, Carlo Sibilia e Danilo Toninelli. Attraverso gli hashtag #RenziSapeva e #RenziConfessa, parlamentari e attivisti grillini rivolgono al segretario del Pd domande sulla condotta del genitore nella vicenda Consip. Come se quest'ultimo fosse già stato ritenuto colpevole. Insomma, garantismo a corrente alternata. Massima cautela sulle tre polizze intestate da Salvatore Romeo a Virginia Raggi. Bocche cucite sui rapporti tra la sindaca e Raffaele Marra, l'ex capo di gabinetto oggi in carcere. Per Tiziano Renzi, nessuna pietà.

Eppure, c'è un Romeo anche qui. Alfredo, l'imprenditore napoletano al centro dell'inchiesta sulle irregolarità nell'assegnazione degli appalti da parte della centrale acquisti della pubblica amministrazione. Per nulla mossi a solidarietà, i grillini hanno preso a pretesto le indagini su Tiziano Renzi per rivolgere una serie di interrogativi al segretario dem, poi rilanciati sui social.

Il nome di Tiziano è finito tra le carte dei pm a causa della sua amicizia con Carlo Russo, imprenditore farmaceutico di Scandicci legato a Romeo. In un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo, Di Maio interroga il leader del Pd sui suoi rapporti con l'affarista campano, accusato di essere il motore del sistema corruttivo. Domande sulle attività portate avanti dal padre e dal fedelissimo Luca Lotti, su presunti finanziamenti elargiti da Romeo alla fondazione e alle campagne elettorali dell'ex sindaco di Firenze. Insinuazioni riguardanti responsabilità di Renzi in merito a fughe di notizie sull'inchiesta. Il tutto condito dalle consuete accuse ai media di aver trascurato di proposito la notizia (in apertura di prima pagina sul Giornale di ieri).

«Padre Renzi indagato per caso Consip assieme a ministro Lotti. Caso grave che coinvolge il governo. Serve chiarezza immediata. #RenziSapeva?», si chiede su Twitter Fico, presidente della Commissione vigilanza Rai. Il più scalmanato, come si diceva, è però Di Maio. Il vicepresidente della Camera pretende la confessione dei due Renzi di fronte al tribunale del web. #RenziConfessa, intima nei suoi cinguettii il candidato in pectore dei grillini per Palazzo Chigi. Sulla lunghezza d'onda di Di Maio ci sono anche Alessandro Di Battista e Danilo Toninelli.

È proprio quest'ultimo a intimare: «Indagine #Consip, #RenziConfessa! Tuo padre e il tuo fido #Lotti sono indagati. Tu cosa dici? Davvero non ne sapevi nulla? Ma chi ci crede!». Paradossi del garantismo al tempo dei Cinque stelle.

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