
È davvero un periodaccio per gli automobilisti anarchici. Dopo le novità del codice della strada entrato in vigore lo scorso 14 dicembre, che hanno inasprito le sanzioni per l'eccesso di velocità e la guida in stato di ebbrezza, ecco l'entrata in funzione su 26 nuove tratte autostradali del Tutor 3.0, l'ultima release dello strumento attivo dal 2005 sulla rete di Autostrade per l'Italia. Ora sono 1.800 i chilometri di rete autostradale coperti dal sistema di monitoraggio su 178 tratte.
Il Tutor è una tecnologia per la sicurezza stradale utilizzata a partire dal 2005 da Autostrade per l'Italia in collaborazione con la Polizia di Stato, che ne ha la gestione. A differenza dell'Autovelox non rileva la velocità istantanea di una vettura in un determinato punto ma grazie a una scansione laser rileva la velocità media con cui un'auto percorre un determinato tratto di autostrada. «Sulla base degli eccellenti risultati ottenuti in termini di sicurezza stradale - fa sapere Aspi - le associazioni dei consumatori hanno giudicato il Tutor un sistema molto più democratico ed equo dell'autovelox perché capace di punire i comportamenti sistematicamente pericolosi, incidendo e modificando le abitudini sbagliate perpetrate da chi guida». Insomma, il Tutor è più efficace, più giusto e più educativo per gli automobilisti. E ha anche efficacia sul piano della sicurezza, visto che ha contribuito a «un drastico calo dell'incidentalità dovuto alla diminuzione della velocità di picco e di quella media».
Il Tutor 3.0, la cui installazione è stata decisa lo scorso 20 giugno da un decreto del ministero dei Trasporti. è stato ottimizzato nella trasmissione di dati e nell'efficienza del rilevamento della velocità media. Non solo: la scansione dell'immagine del veicolo è ancora più dettagliata.
Il funzionamento del Tutor per ogni singolo veicolo viene attivato da un sensore all'ingresso dell'autostrada, che rileva tra l'altro la categoria del veicolo (se automobile, moto, furgone, pullman eccetera) e attiva le telecamere che scattano la fotografia, registrando data e ora di passaggio. Da quel momento ogni volta che il veicolo passa per un altro sensore viene rilevato l'orario e viene quindi calcolata la velocità media in ogni singolo tratto. I dati dei veicoli i cui tempi di percorrenza non superano quelli consentiti nella tratta in esame vengono immediatamente eliminati. Per i veicoli che sono fuori dalle norme, il sistema interroga in automatico gli archivi della Motorizzazione e gli archivi degli autonoleggi per risalire rispettivamente all'intestatario e al conducente del veicolo. Le violazioni, accertate dalla polizia stradale, diventano oggetto di un verbale che viene notificato al trasgressore. Il funzionamento del Tutor non ha nulla a che vedere con il dispositivo per il telepedaggio eventualmente presente a bordo.
In caso di violazione le sanzioni vanno da 42 a 170,73 euro per superamento del limite entro i 10 km/h, da 173 a 694 euri per «sgarri» tra i 10 e i 40 km/h (con punti decurtati), da 543 a 2.170 euro (con sostensione della patente da uno a tre mesi) oltre i 40 km/h ma meno di 60 km/h, da 847 a 3.389 oltre 60 km/h, con stop alla patente da 6 a 12 mesi.
Grazie all'utilizzo di sistemi tecnologici come radar, telecamere, server periferici e un sistema centrale e grazie a un complesso sistema di algoritmi, la piattaforma Navigard - sviluppata da Movyon, società leader nello sviluppo e nell'integrazione di soluzioni di
Intelligent transport systems e centro di eccellenza per la ricerca e l'innovazione del gruppo Aspi - monitora anche i sorpassi dei mezzi pesanti, i limiti di massa consentiti, eventuali veicoli che procedono contromano.
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