I forcaioli pugliesi si stracciano le vesti da garantisti - indossate dopo lo scandalo Bari e i guai di Michele Emiliano e Antonio Decaro - e sparano a palle incatenate contro Francesco Ventola, candidato Fdi alle Europee in ticket con Giorgia Meloni, indagato dalla Procura di Trani assieme ad altre otto persone per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale. Ora che si è lentamente spenta l'eco nazionale delle inchieste giudiziarie sui rapporti tra Comune di Bari e famiglie mafiose che rischia di portare il capoluogo pugliese allo scioglimento, mentre gli strascichi dei guai in Regione campeggiano soltanto sui quotidiani locali, la sinistra giudiziaria rincorre il fantasma di un'indagine per offuscare la corsa del politico meloniano (in realtà legato a Raffaele Fitto più che alla vecchia guardia ex An).
Un'indagine di cui si è saputo grazie alla soffiata di un altro fittiano, in rotta col centrodestra, tale Andrea Silvestri, ex assessore regionale Ccd negli anni Duemila, oggi in +Europa, consigliere comunale del movimento «Io Canosa», comune pugliese della provincia di Barletta-Andria-Trani di 27mila abitanti che ha dato i natali anche a Ventola, per più di un decennio sindaco del Comune.
Dal 2022 c'è un fascicolo sul tavolo del pm di Trani Marcello Catalano su alcuni politici tra cui il sindaco e il presidente del Consiglio comunale di Canosa di Puglia. L'ipotesi è che, secondo alcune intercettazioni telefoniche, un imprenditore di origine canosina oggi a Milano avrebbe accordi per sostenere economicamente un candidato alle comunali di Canosa. A metà settembre scorso, sulla scrivania del gip Lucia Anna Altamura, è arrivata la richiesta di prorogare le indagini per altri sei mesi, da ottobre 2023 a aprile 2024. L'ulteriore accelerazione alle indagini l'avrebbe data una denuncia dell'entourage di Silvestri, già indagato in passato per reati come peculato, falsità materiale e ideologica, persino truffa, arrestato e condannato in via definitiva. Una spallata giudiziaria annunciata mesi fa con una conferenza stampa che fa il paio con quella di qualche giorno fa e pubblicizzata su Facebook (ma il video è stato rimosso) quando Silvestri ha rivelato l'esistenza delle indagini su Ventola.
«L'indagine è un atto dovuto, Silvestri lo abbiamo già denunciato e lo faremo ancora», sottolinea il candidato di Fdi, che sottolinea come dietro alla battaglia giudiziaria di Silvestri si nasconderebbe il tentativo di fermare un emendamento alla legge regionale di Bilancio, portato avanti da Ventola, che toglierebbe agli ex consiglieri regionali condannati come Silvestri i benefici del vitalizio.
In Procura a Trani bocche cucite. Il procuratore di Trani, Renato Nitti non parla coi giornalisti. In passato l'ufficio giudiziario è stato al centro di una storiaccia che ha coinvolto pm e giudici.
Intanto la Gazzetta del Mezzogiorno ha pubblicato ampi stralci dell'interrogatorio davanti al gip Ilaria Casu dell'ex assessore all'Urbanistica Alfonsino Pisicchio, in cui si parla della chat di fuoco con Emiliano e delle rivelazioni del governatore, che cinque giorni prima del blitz con cui Pisicchio venne fermato dalla Procura di Bari sapeva dei suoi guai giudiziari, gli chiese via
whatsapp («Voci di arresti, dimettiti o ti revoco») e poi di persona un passo indietro da un incarico fiduciario in Regione, come in effetti avvenne. L'autore della soffiata a Emiliano resta senza nome. Ancora per quanto?
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