Per i soldi della droga litiga con il padre: lo uccide a coltellate

Gli nega i soldi per la droga, lui lo uccide a coltellate. Dopo aver lasciato il padre a terra in una pozza di sangue l'omicida, 19 anni, si chiude in bagno e tenta il suicidio

Per i soldi della droga litiga con il padre: lo uccide a coltellate

Gli nega i soldi per la droga, lui lo uccide a coltellate. Dopo aver lasciato il padre a terra in una pozza di sangue l'omicida, 19 anni, si chiude in bagno e tenta il suicidio. Omicidio in un appartamento in via dei Liburni 2, San Lorenzo, ieri pomeriggio dove il custode dello stabile, Marco Svezia di 53 anni, è stato trovato morto, massacrato di coltellate. In gravi condizioni il presunto parricida, Daniele, un tossicodipendente che avrebbe avuto liti continue con il genitore per questioni di denaro.

A soccorrere il giovane, barricato nel gabinetto, steso nella vasca da bagno, polizia e vigili del fuoco che hanno sfondato la grata alla finestra della sua abitazione al piano terra, allertati da un passante che ha sentito le urla forsennate dell'omicida. Il ragazzo, in stato semincosciente, è stato trasportato al vicino policlinico Umberto I in prognosi riservata per le profonde ferite e sottoposto a intervento chirurgico. «Gravi condizioni ma non in pericolo di vita» spiegano i medici. Sul posto gli agenti del commissariato di zona, San Lorenzo, e gli uomini della sezione omicidi della squadra mobile romana, che fino a tarda sera hanno effettuato i rilievi sul corridoio dove è stata trovata la vittima. In attesa dei riscontri autoptici, l'ennesima lite finita in tragedia resta tutto da chiarire. Un giallo. L'ipotesi più accreditata? Il ragazzo, approfittando anche dell'assenza della madre, fuori per lavoro, chiede denaro al genitore. «Litigavano spesso e sempre per storie di droga» raccontano i vicini. Al rifiuto del poveretto, il 19enne, probabilmente in crisi di astinenza, estrae l'arma e si avventa contro il padre. L'uomo cerca di difendersi, inutilmente. Quando il figlio si rende conto di ciò che ha fatto prova a togliersi la vita.

Solo poche ore prima, nel quartiere Monteverde, un ragazzo di 21 anni, di origini peruviane, viene accoltellato da altri giovani probabilmente ubriachi.

Sempre a San Lorenzo, giorni fa, viene ucciso, ancora a coltellate, un 23enne, Alessandro Cafarotti, da un coetaneo di origini olandesi per una «storia» di donne. Al Portuense Badda Liyanage, 40 anni dello Sri Lanka, vuole lasciare il compagno, Fernando Koralagamage. Per tutta risposta lui la uccide per strada, davanti a decine di passanti atterriti.

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