Inciuci, accuse e smentite La calda estate del governo

Salvini sibillino: "Il mio telefono è acceso", ma il Pd trama per tornare a Palazzo Chigi. Di Maio: "Io premier? Fake"

Inciuci, accuse e smentite La calda estate del governo

Finirà col grande inciucio che riporta la sinistra a Palazzo Chigi o con una clamorosa bolla di sapone che farà ripartire il governo gialloverde dal punto in cui era prima che il Solleone portasse con sè una inedita crisi estiva? Per saperlo bisogna aspettare ancora qualche giorno. Almeno fino al 20 agosto, quando Giuseppe Conte sarà in Parlamento per la mozione di sfiducia presentata contro di lui dalla Lega.

Fino a pochi giorni fa il grande inciucio sembrava cosa praticamente fatta: di fronte alle richieste di Matteo Salvini di un rimpasto di governo, i 5 Stelle sembravano aver quasi ceduto alle lusinghe di Matteo Renzi e il resto della sinistra. Una folle intesa basata principalmente su assistenzialismo e maglie aperte per l'accoglienza.

Ma ieri qualcosa è cambiato: "Il mio telefonino è sempre acceso", ha detto Matteo Salvini lasciando intendere l'ipotesi di un dialogo ancora aperto tra le due forze di governo. Un "vedremo" a cui Luigi Di Maio aveva - a caldo - risposto picche: "La frittata è fatta", ha scritto su Facebook, "È inutile che ora sbraita, è colpa sua se oggi ci troviamo in questa situazione".

Eppure lo spiraglio è aperto. Qualcuno - soprattutto in ambienti di sinistra - sospetta che ci siano le premesse per evitare il divorzio. Dal Pd si arriva a parlare persino di un patto che vuole un rimpasto con Di Maio premier, Salvini vice e Conte commissario a Bruxelles in cambio di alcuni ministri 5S da tempo nel mirino nel Carroccio. Un'ipotesi subito smentita dal M5S: "Quanto riportato da alcuni organi di stampa è totalmente falso", dicono, sottolineando di non essere stati contattati dai giornali per "verificare questa clamorosa fake news". "Sono cascati nel giochino di qualcuno, ma siamo abituati ormai", accusano.

Di certo al momento c'è poco. L'unica data fissata è quella del 20 agosto, quando il premier chiederà la fiducia del Parlamento. Se non dovesse ottenerla potrebbe andare subito da Sergio Mattarella per dimettersi. A quel punto il Presidente della Repubblica dovrà sondare le forze politiche per capire se c'è una maggioranza in grado di sostenere un nuovo governo (tecnico o elettorale) per arrivare almeno alla legge di bilancio o se sciogliere le Camere e avviare l'iter per le nuove elezioni. A meno che - ma sembra ben difficile - nel frattempo non si trovi un accordo per andare avanti...

Ma resta aperta la questione del taglio dei parlamentari. "Aspettiamo le forze politiche il 20 agosto in aula. Chi sfiducerà Conte lo farà per evitare che si voti il taglio dei parlamentari. Questa è la realtà", accusa Di Maio. E Salvini replica con un post: "A differenza del Pd, la Lega ha già votato e voterà ancora per il taglio dei parlamentari", scrive, "Bene il risparmio di mezzo miliardo di euro per gli Italiani.

"Ancora meglio il risparmio di due miliardi di euro grazie alla politica seria e coraggiosa dei porti chiusi, che qualcuno in queste ore vorrebbe cancellare tornando agli sbarchi di massa gestiti dalle Ong. Ma io non mollo, statene certi".

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