Insediata in Campidoglio, gelo con la Boschi Niente multa per «infedeltà» agli assessori

Giorgio Stamatopoulos

Roma «Chiamatemi pure Virginia», emozionata e felice, tailleur scuro, fascia tricolore, la neo-sindaca Raggi scende dall'auto elettrica e si concede qualche battuta coi cronisti prima della cerimonia d'insediamento. L'Accademia della Crusca ha autorizzato anche la declinazione al femminile della carica, spiega, ma a lei proprio non piace. Il passaggio più importante riguarda però la sua futura giunta, alla quale, annuncia, non verrà applicato il draconiano codice etico M5S (niente multa da 150mila euro per chi sgarra). La squadra arriverà entro il 7 luglio. Intanto già oggi partirà una lettera per chiedere chiarimenti sui casi Ama e Atac. E a proposito della giunta, il caso Lo Cicero si arricchisce di un nuovo capitolo con lo scambio di accuse tra il rugbista-assessore e un'inviata de L'Aria che tira: «Mi ha aggredito». Lui: «Falso, ha violato la mia proprietà».

Per la Raggi è stata una marcia serrata di avvicinamento al Campidoglio scandita da varie cerimonie ufficiali, cominciate con la commemorazione del magistrato Mario Amato ucciso 36 anni fa dai Nar, poi deponendo corone d'alloro all'Altare della Patria e a Porta San Paolo. E ancora, di corsa al Mausoleo delle Fosse Ardeatine, prima di arrivare alla Sinagoga di Roma per omaggiare le vittime della Shoah. La Raggi si è intrattenuta a parlare con il rabbino capo Riccardo Di Segni e la presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello. Visita descritta come «lunga e piacevole». A ogni tappa, una folla di cameraman e fotografi.

Intanto su Facebook, Virginia Raggi trova il tempo di scrivere ai sostenitori e mostrare in diretta l'ingresso nella stanza con vista sui Fori: «Ci lasciano una città in macerie ma io sono molto fiduciosa che riusciremo pian piano ad invertire la rotta». Una navigazione che però si annuncia solitaria, nonostante gli appelli alla lealtà istituzionale.

La rappresentazione plastica di una coabitazione che fra Campidoglio e Palazzo Chigi comincia all'insegna di una freddezza glaciale, si è avuta l'altro ieri, all'Università Pontificia Lateranense: diversi esponenti del governo e del Pd, dai ministri Boschi, Alfano e Madia, al capogruppo dem Rosato, al vicesegretario Pd Guerini, le sono passati accanto senza nemmeno degnarla di uno sguardo. Quando si dice il fair-play. Un segnale che Di Battista esorcizza: «Maria Etruria non ha salutato la Raggi? L'avrà scambiata per una dei truffati dalle banche..».

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