Insegue e sperona i ladri in motorino. Ora è indagato per omicidio volontario

Le vittime sono due pregiudicati. Il 25enne al volante ha reagito dopo che gli era stato sottratto il Rolex che aveva al polso

Ha inseguito e speronato la moto con a bordo due banditi che poco prima gli avevano sottratto il Rolex, uccidendoli.

È l'ipotesi investigativa su cui stanno lavorando i carabinieri, coordinati dal pm di Napoli Nord Paolo Martinelli, per chiarire il giallo della morte di Ciro Chirollo, 30 anni, e Domenico Romano, di 40 anni, pregiudicati di Sant'Antimo, trovati senza vita venerdì sera tra Marano e Villaricca, nel Napoletano.

Per il caso è stato indagato, con l'accusa di omicidio volontario, il venticinquenne Giuseppe Greco. Ma l'ipotesi d reato nelle prossime ore potrebbe cambiare. Quando i carabinieri venerdì sera sono giunti in via Antica Consolare Campana, alla periferia di Marano, su segnalazione della polizia municipale, si sono trovati davanti a una scena agghiacciante. I due corpi giacevano accanto a una Smart Forfour, che era finita contro muro e a terra c'era uno scooter T-max e una pistola con matricola abrasa, simile a quelle in uso alle forze di polizia. Pochi passi più il là un Rolex.

Secondo i primi riscontri, ma le indagini sono ancora all'inizio, poco prima i due pregiudicati avevano sfilato il Rolex dal polso di Greco, 25 anni, incensurato del luogo, ed erano fuggiti a grande velocità. Il giovane, dopo qualche attimo di incertezza, avrebbe deciso di reagire. Così avrebbe inseguito i due banditi a bordo della sua Smart e sarebbe riuscito a raggiungerli dopo 200 metri. A quel punto, li avrebbe speronati, facendoli finire rovinosamente a terra. Non è ancora chiaro se Cirollo e Romano siano morti nell'impatto con l'asfalto o se il venticinquenne li abbia investiti volontariamente con la sua auto, ma questo sarà chiarito presto dai risultati dell'autopsia.

Si sa invece che quel punto Greco ha lasciato l'auto, che era distrutta, e a piedi ha raggiunto la stazione dei carabinieri di Marano dove ieri mattina è stato ascoltato a lungo dal pm e alla fine è stato indagato per omicidio. Greco, però, ha raccontato ai carabinieri un'altra versione, che potrebbe essere confermata o smentita attraverso le immagini delle telecamere di un privato, che sono state già acquisite dagli investigatori.

Ha detto di essere stato aggredito dai due, che gli avrebbero anche portato via la Smart, ma di non essere «a conoscenza dei fatti avvenuti dopo». Versione ribadita più tardi anche dai suoi legali. «Il mio assistito ha escluso di essere stato lui a investire i due rapinatori - ha sottolineato Domenico Della Gatta - proprio perché, il gruppo, composto probabilmente da più persone, si impossessava anche della vettura». Greco non ha mai avuto a che fare prima con la giustizia, mentre suo padre ha un precedente per spaccio di droga, ma tale circostanza al momento non sembra aver alcuna attinenza con quanto accaduto.

Chirollo, invece, è il figlio di un pregiudicato di Sant'Antimo ucciso nel 2009.

Sull'asfalto, accanto ai due cadaveri, c'erano pezzi del T-Max e della Smart, che di sicuro è finita sui corpi dei rapinatori.

Entrambi, a un primo esame esterno, non presentavano ferite d'arma da fuoco ma la morte sembrerebbe essere stata causata da diversi traumi. Ora bisognerà capire se l'auto abbia accidentalmente o volontariamente travolto i due malviventi.

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