"Io tradita dal Pd...". Ed è rissa tra la Azzolina e Zingaretti

È rissa sulla riapertura della scuola. Sono pochi i governatori che riapriranno l'11 gennaio come chiesto dalla Azzolina e tra loro non c'è Zingaretti

"Io tradita dal Pd...". Ed è rissa tra la Azzolina e Zingaretti

Lucia Azzolina è rimasta sola. La riapertura delle scuole l'11 gennaio non è una strada che i governatori delle Regioni si sentono di praticare con l'incremento dei contagi e la variante inglese che fa sempre più paura. Che la situazione del Paese non sia rosea lo dimostrano anche le dichiarazioni dell'Iss e del Cts. La curva dei contagi ha ripreso la sua salita, tanto che già da lunedì 11 ci saranno 11 regioni in zona arancione (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Calabria e Sicilia). Tutte le altre, fatta eccezione per la Toscana, in questo momento presentano un rischio moderato e la probabilità di un passaggio da giallo ad arancione non è da escludersi per alcune di queste. Ecco perché le Regioni hanno scelto in autonomia di rinviare la partenza della scuola, compreso Nicola Zingaretti, attaccato da Lucia Azzolina.

L'indica Rt superiore a 1 è preludio di un rapido aumento dei casi e il sovraccarico delle strutture sanitarie e ospedaliere, che ancora hanno posti letto occupati dai pazienti della seconda ondata, rappresenta un rischio troppo grave per il Paese. La situazione è critica in tutto il Paese e con questo scenario appare difficile riaprire la scuola in sicurezza. Sulla base di questo ragionamento, Nicola Zingaretti ha deciso di agire autonomamente senza attenersi alle indicazioni di Lucia Azzolina e ha annunciato che la ripresa in presenza delle attività scolastiche degli istituti superiori non riprenderà prima del 18 gennaio, una data scelta al momento da molti altri presidenti di Regione, che hanno deciso di prendere tempo per capire l'evoluzione della curva epidemiologica. Tutto l'indotto della scuola potrebbe fare da incubatore al contagio e non si vuole rischiare una terza ondata di coronavirus ancora più devastante della seconda.

Questa scelta ha infiammato il fronte della scuola, che da una parte vede Lucia Azzolina che si sta battendo per il ritorno in aula degli studenti delle scuole superiori, dall'altra gli esponenti del Partito Democratico. Il fronte era già caldo durante l'ultimo consiglio dei ministri ma la decisione di Nicola Zingaretti ha ulteriormente incrinato i rapporti nella maggioranza. Lucia Azzolina ha detto di sentirsi "tradita" da Nicola Zingaretti e dal Partito Democratico. Ad appoggiare il ministro dell'Istruzione ci ha pensato Bianca Granato, capogruppo 5S in commissione Istruzione al Senato: "Non combattono con noi questa battaglia. Probabilmente Zingaretti non era pronto per la riapertura e gli altri sono stati condizionati".

Il governatore della Regione Lazio non ha tardato a replicare alle insinuazioni e

ha difeso la sua scelta: "Vorrei dire alla ministra Azzolina che la politica e i partiti non c’entrano nulla. Quello che conta è la vita e la sicurezza delle persone a cominciare dalla scuola"

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