New York - «Tutti parlano di un rapporto speciale tra noi, e per una volta non è una fake news». Donald Trump riassume così l'intesa con Emmanuel Macron, un'intesa nata tra affinità e differenze, che sembra sempre più stretta. Tanto da spingerli a sbilanciarsi anche sul dossier più ostico al centro della visita di stato del leader dell'Eliseo a Washington, il nucleare iraniano. «Potremmo trovare presto un accordo, almeno tra noi due - afferma il presidente americano a margine dell'incontro nello Studio Ovale - Siamo abbastanza vicini a capirci reciprocamente». «Non è un mistero che abbiamo opinioni diverse, ma vogliamo lavorare a un nuovo accordo - assicura da parte sua il collega francese - Credo le discussioni che abbiamo avuto apriranno la strada a un nuovo accordo».
Un passo avanti importante, visto che uno dei principali obiettivi della sua tre giorni in terra statunitense è proprio quello di convincere l'inquilino della Casa Bianca a non abbandonare l'intesa. Pur se le posizioni rimangono distanti, con il tycoon che definisce ancora una volta «folle» e «ridicolo» l'accordo con Teheran: «È un disastro», «non avrebbe mai dovuto essere firmato». Se l'Iran «ci minaccia in qualunque modo - avverte - pagherà un prezzo molto alto». Il Commander in Chief non scioglie le riserve su cosa deciderà il 12 maggio, quando scade il termine per la sua certificazione: «Vedremo», dice. «Voglio un nuovo accordo con fondamenta solide». L'intesa è «importante», «dobbiamo prenderla come parte di un disegno più ampio, riguardante la stabilità nella regione», risponde il presidente francese, che in ogni caso definisce il colloquio «molto diretto e fruttuoso». Ma a smorzare immediatamente gli entusiasmi arriva la replica di Teheran: se gli Stati Uniti dovessero «agire incautamente» e decidere di annullare l'accordo, anche l'Iran si sfilerà. «L'intesa non si tocca», dice il regime, che non intende nemmeno modificarla.
Sul tavolo c'è anche la questione dei dazi: gli Usa stanno negoziando «molto seriamente» con l'Ue, chiosa Trump, precisando che i rapporti commerciali con Bruxelles sono «difficili», e che l'Unione ha barriere inaccettabili. «Preferirei trattare solo con la Francia», prosegue, ribadendo che le relazioni bilaterali sono molto buone. Al centro dell'incontro anche l'accordo sul clima di Parigi, e la Siria, su cui Trump conferma: «Vogliamo tornare a casa, ma quando avremo ottenuto quello che cerchiamo». Entrambi tengono a ribadire il rispetto reciproco, e d'altronde il feeling è evidente, sia tra i due leader che tra le first lady, Melania e Brigitte. «Ogni famiglia, ogni amicizia ha differenze» ma «è insieme che potremo resistere ai nazionalismi e costruire un nuovo multilateralismo», spiega Macron.
«Gli Usa e l'Europa hanno un appuntamento con la storia - continua - E abbiamo il dovere, amico mio, di presentarci a quell'appuntamento». «È il momento per essere forti e uniti - dice Trump - onorando il passato e guardando al futuro con fiducia e orgoglio».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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