La ricetta Piantedosi sull'immigrazione. "Mai così pochi arrivi negli ultimi 3 anni"

Il capo del Viminale: "Avanti in Albania. I costi? Per Mare Nostrum spesi 110 milioni e 156mila clandestini in Italia"

La ricetta Piantedosi sull'immigrazione. "Mai così pochi arrivi negli ultimi 3 anni"
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E sarà pure inglese Yvette Cooper, e anche laburista, ma sul punto cruciale concorda «pienamente» con il suo collega italiano. «L'immigrazione va gestita meglio, tutti insieme. Noi siamo usciti dalla Ue, va bene, però questo è il momento per stringere degli accordi sul flussi, con l'Unione intera e bilaterali». Insomma, dice, «vogliamo collaborare con voi, perché sono i governi che devono decidere chi entra, non i trafficanti». Matteo Piantedosi gongola. «Visto? Rigore. La nostra credibilità è riconosciuta a livello internazionale».

Sul palco di Atreju, moderati da Enrico Mentana, i due ministri dell'Interno parlano di protezione dei confini e mostrano diversi punti di contatto nella strategia del contenimento. In generale si registra un po' di ottimismo, infatti Piantedosi elenca numeri incoraggianti. «Quest'anno gli arrivi via mare si sono ridotti del 60 per cento rispetto all'anno scorso e del 30 in confronto al 2022. Potremmo arrivare a un bilancio di poco inferiore al 2021, riportando indietro le lancette della storia di tre anni. Non era mai successo».

E comunque «sui centri in Albania andremo avanti», spiega. Il protocollo con Tirana, nonostante il carico connesso di cause e polemiche, è diventato un modello. «A Bruxelles è l'elemento cardine delle politiche europee. Addirittura Ursula von der Leyen ha dichiarato che la Commissione deve guardare all'esperienza del governo Meloni. A breve si compilerà una nuova mappa dei porti sicuri». Certo, poi ci sono sentenze avverse, problemi normativi. «Entro la fine dell'anno la Cassazione si pronuncerà. Se non rinvierà alla Corte di giustizia europea, deciderà subito. Noi siamo convinti di essere dalla parte del giusto, dell'applicazione del diritto. Non abbiamo tirato un capello a nessuno. Assicuriamo il rispetto secondo regole moderne di civiltà giuridica». Senza cioè «che si usi il nobile meccanismo dell'asilo per eludere le norme dell'ingresso».

Soldi buttati, accusano dell'opposizione. Qui Piantedosi un po' si inalbera. «Sapete quanto costò l'operazione Mare Nostrum? 110 milioni in un anno per portare in Italia 156 mila clandestini. Noi piuttosto preferiamo utilizzare delle risorse per contrastare l'immigrazione irregolare, non per favorirla. Questo governo sa benissimo da che parte stare».

E se invece la Corte vi darà torto? «Allora destineremo in ogni caso la struttura alla gestione dell'immigrazione - risponde il ministro -. Come? Troveremo il modo. Alla peggio il centro avrà una totale copertura normativa nel giugno 2026, con l'evoluzione dell'applicazione dei regolamenti europei». Ma ovviamente la questione ha un profilo sociale e politico planetario e non si riduce ai respingimenti e ai disincentivi. Pure su questo però il responsabile del Viminale rivendica dei successi. «Io comunque spero che in Albania non venga ospitato nessuno».

Che cos'è, un paradosso? «No, io mi auguro che, grazie alle altre azioni che stiamo facendo - i rimpatri volontari assistiti, il contrasto alle partenze, lo smantellamento della rete dei trafficanti - quelle strutture si rivelino scarsamente utilizzate perché avremo interrotto i flussi».

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