"Irresponsabile", "Il caldo fa scherzi". Scuola e vaccini: scoppia la rissa

Letta accusa Salvini: "Ride e scherza sui vaccini". La replica del leader leghista: "Se fosse per il Pd avremmo ancora Conte e Arcuri"

"Irresponsabile", "Il caldo fa scherzi". Scuola e vaccini: scoppia la rissa

Si consuma l'ennesimo scontro a distanza tra Enrico Letta e Matteo Salvini. Questa volta a dividere i due è il tema relativo ai vaccini, per cui il segretario del Partito democratico ha attaccato il leader della Lega. L'ex presidente del Consiglio non ha usato mezzi termini e ha accusato nuovamente il numero uno del Carroccio di aver assunto un "atteggiamento completamente irresponsabile". Il leader del Pd ha ricordato che le vaccinazioni dei cittadini "non sono un optional", denunciando che il segretario leghista "ride e scherza su questo tema".

Non si è fatta attendere la replica di Salvini che, intervenuto a margine di un'iniziativa del partito a Orvieto, ha così risposto all'attacco di Letta: "Mi vedete ridere e scherzare? Il caldo fa brutti scherzi a qualcuno che era abituato a vivere a Parigi". L'ex ministro dell'Interno ha dunque rispedito al mittente le frecciatine lanciate e ha rivendicato la scelta di sostenere il governo Draghi per segnare una svolta rispetto all'era targata Giuseppe Conte: "Io rispondo con i fatti. Se fosse per il Pd avremmo ancora Conte e Arcuri. Ce lo vede Arcuri a vaccinare gli italiani? Noi rispondiamo con Draghi, Figliuolo e la serietà".

Lo scontro sui vaccini

Il dibattito accesissimo tra Letta e Salvini avviene proprio quando si sta discutendo dell'eventuale obbligo di vaccinazione per gli insegnanti e di tutte le modalità per il green pass. Insomma, il Paese è di fronte a un bivio che potrebbe segnare il futuro dei prossimi mesi in ottica pandemia. Per il leader della Lega però occorre manovrare le prossime azioni con estrema prudenza, senza imporre determinate scelte a nessuno: "Dobbiamo convincere gli over 60 non vaccinati, ma senza costringere nessuno". Eppure si torna a parlare del ritorno di possibili restrizioni qualora il quadro epidemiologico dovesse peggiorare. Uno chiacchiericcio che Salvini non vede affatto di buon occhio: "Ogni parola su chiusure, multe e divieti, significa una disdetta in un ristorante o un albergo. C'è qualcuno che sta facendo il male del nostro Paese".

Il duello è incentrato pure sull'importanza o meno di vaccinare gli under 40. Proprio nelle scorse ore è montato lo scontro con Matteo Renzi. Salvini chiede di "mettere in sicurezza dai 60 in su", lasciando agli under libera scelta. È convinto che la priorità sia quella di focalizzarsi sugli anziani arrivando così alla vaccinazione completa degli over 60: "Mettiamo in sicurezza genitori e nonni senza punire nipoti e figli". Non la pensa così il leader di Italia Viva: "Non lo so e non mi interessa sapere se e quando si vaccinano Salvini, Conte o Meloni. Dire che non bisogna vaccinarsi sotto i 40 anni è una follia".

E sul ddl Zan...

Anche il ddl Zan rappresenta un terreno di scontro tra Letta e Salvini. Il segretario del Partito democratico ha usato parole fortissime, negando la mediazione con "chi è omofobo in Europa" in quanto - a suo giudizio - "non può essere un credibile interlocutore in Italia". Ma i numeri al Senato sono risicatissimi e urge un compromesso per evitare che il disegno di legge contro l'omotransfobia si schianti.

Ecco perché il numero uno del Carroccio continua a cercare dialogo: "Noi abbiamo proposto 18 soluzioni e raccolto l'appello al dialogo del Santo Padre. Speriamo che domani, invece dello scontro, Letta scelga il confronto e il dialogo, altrimenti la legge non sarà mai approvata".

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