Avevano già deciso di staccarsi dal Movimento CinqueStelle, reo di aver abbandonato la linea politica originaria per incollarsi alle "poltrone romane" e di aver tradito di fatto le aspettative di tutti quegli elettori che si erano fidati dei procalmi altisonanti dei vari Beppe Grillo, Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista. Ora gli attivisti ribelli preparano il contrattacco contro i vertici del partito, facendo partire un'offensiva legale con lo scopo di contrastare il nuovo statuto pentastellato e l'elezione di Giuseppe Conte al ruolo di nuovo leader.
La scissione
Troppe le promesse non mantenute dai "pezzi grossi" del Movimento, che hanno di fatto sconfessato ogni singola parola pronunciata in campagna elettorale: dal "mai col partito di Bibbiano" allo stretto sodalizio col Pd per evitare il ritorno alle urne e tenere il fondoschiena incollato alle poltrone, fino ad arrivare alla battaglia al fianco dei "No Tav" rapidamente archiviata per motivi di Stato. Senza parlare del forte antieuropeismo delle origini, che aveva portato addirittura ad ipotizzare un referendum per uscire dall'Euro: tutto dimenticato nel nuovo Movimento, ma non dai più fedeli alle origini, che hanno scelto di percorrere altre vie, almeno a livello locale.
In vista delle elezioni nel capoluogo campano prende vita infatti "Napoli in Movimento- No alleanze", ben distante dal sodalizio in atto per un candidato comune tra Pd e M5S."Quando vai a votare un governo Draghi che è contro tutta la politica che tu hai sostenuto per 15 anni mi stai insultando, come elettore e come portavoce", ha dichiarato il candidato sindaco Matteo Brambilla."Non posso quindi aderire a un progetto che prevede una liberalizzazione spinta, un europeismo spinto. Quando sento Di Maio dire 'noi siamo i neo liberisti, noi siamo i neo europeisti’, io rabbrividisco. Erano le parole esattamente contrarie a quelle che per 15 anni qualcuno ci ha fatto andare in piazza a sostenere".
L'offensiva legale
I militanti decidono ora di fare un'ulteriore passo contro l'èlite del Movimento: venerdì 17 settembre illustreranno in un bar di piazza Bellini a Napoli i motivi per cui sia da ritenere illegittima la scelta del nuovo leader Giuseppe Conte, con l'appoggio dall'avvocato Lorenzo Borrè. Vi sarebbero almeno "7 validi motivi", in primis la presunta non iscrizione di Giuseppi al M5S. Il giorno delle votazioni del nuovo statuto, ovvero il 17 luglio, "l'allora reggente grillino Vito Crimi, membro anziano del Comitato di garanzia, avrebbe chiesto all'Associazione Rousseau di effettuare l'iscrizione di Giuseppe Conte al Movimento 5 Stelle": un adempimento "non ottemperato" dall'Associazione presieduta da Davide Casaleggio, di fatto allora già staccata dal M5S. Oltre a ciò, come chiaramente indicato nelle faq del sito grillino, già da allora era impossibile aderire al Movimento: "Momentaneamente le nuove iscrizioni sono sospese. A breve sarà disponibile un nuovo portale di accesso che consentirà le nuove iscrizioni e altre funzionalità". Sospensione peraltro tuttora in atto. Lo stesso Giuseppi in più di un'occasione ha evitato di rispondere a chi gli chiede se sia o meno iscritto.
La difesa dei "Contiani"
I fedelissimi dell'uomo dei Dpcm notturni fanno scudo attorno al loro nuovo leader, come qualcuno di essi ha spiegato all'AdnKronos: "Conte ha fatto richiesta formale al Comitato di garanzia per l'iscrizione al Movimento 5 Stelle a luglio. Il Comitato di garanzia ha accettato, quindi Conte è iscritto da luglio al M5S". Ma come mai a Conte è stato permesso questo passo mentre le iscrizioni erano sospese? "La questione è molto più semplice di come viene descritta", dichiara Vito Crimi ad AdnKronos. "Non io, ma il Comitato di garanzia ha accettato la richiesta di iscrizione avanzata da Giuseppe Conte, in considerazione dell'eccezionalità del momento. Il Comitato", prosegue l'ex leader, "ha dato istruzioni (non richiesto, che è cosa ben diversa) di dare esecuzione alla propria decisione allo staff tecnico che si occupa materialmente di inserire il nominativo di Giuseppe Conte nel database elettronico. Un mero adempimento tecnico. L'atto formale di accettazione dell'iscrizione l'ha fatto il Comitato", conclude Crimi.
Un semplice errore di distrazione, prosegue l'ex leader grillino, dato che la mail è stata inviata a supporto@movimento5stelle.it anziché alla nuova supporto@movimento5stelle.eu. Quando si dice la sfortuna, insomma. "Una risposta automatica ha comunicato che Rousseau non si occupa più delle iscrizioni e pertanto un minuto dopo è stata inviata la mail corretta, a seguito della quale lo staff ha provveduto all'inserimento: ripeto, adempimento meramente tecnico". Tutto a posto, quindi, almeno secondo Crimi, che addirittura avanza dubbi circa il fatto che un messaggio inviato alla vecchia mail sia stato intercettato dall'Associazione Rousseau.
Riprendono le iscrizioni
Crimi ci ha tenuto a tranquillizzare tutti, o meglio coloro che sono interessati: a breve ripartiranno le iscrizioni, quindi porte aperte al nuovo Movimento europeista grillino. Contemporaneamente, assicura l'ex leader, si riattiveranno anche gli account di coloro che sono già iscritti, sempre che non abbiano già abbandonato la nave per la deriva del Movimento dalle originarie linee politiche: "Dovranno solo aggiornare le credenziali di accesso".
Gli iscritti saranno chiamati inoltre a scegliere i tre nuovi membri del cosiddetto Comitato di garanzia: Grillo ha proposto le candidature di Tiziana Beghin, Luigi Di Maio, Roberto Fico, Andrea Liberati, Virginia Raggi e Carla Ruocco. Grazia Di Bari e Riccardo Fraccaro sono invece in nomi in lizza per entrare nel Collegio dei Probiviri.
Si temporeggia, invece, per decidere la destinazione delle restituzioni dei parlamentari grillini, rimandate a data da destinarsi, ufficialmente "al fine di permettere una corretta e adeguata valutazione dell'ingente numero di proposte pervenute".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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