Ita, domani primo vertice col compratore Usa. Ma si scommette sul ritorno di Msc-Lufthansa

A urne ancora calde riesplode la vicenda Ita

Ita, domani primo vertice col compratore Usa. Ma si scommette sul ritorno di Msc-Lufthansa

A urne ancora calde riesplode la vicenda Ita. Dopo circa un mese di silenzio, domani è in programma il primo incontro tra l'azienda «erede» di Alitalia e il fondo Usa Certares, da quando questo è stato scelto dal governo come interlocutore in esclusiva. I manager della compagnia presieduta da Alfredo Altavilla (in foto) ne illustreranno stato e prospettive; all'incontro parteciperanno, ma solo per la parte commerciale, sia Delta che Air France. Sarà una «expert session» che segue un frettoloso accesso alla data room chiesto venerdì 23, alla vigilia del silenzio elettorale, e avvenuto da parte di Certares nella mattinata di sabato: stupisce che si siano attese circa tre settimane. E qui arriviamo all'altra data cruciale: venerdì 30 scadrà la trattativa in esclusiva, praticamente nemmeno avviata. Certares è stato scelto il 31 agosto e quel giorno furono accordati 30 giorni; teoricamente la compagna potrebbe essere già stata venduta. Così sembrava pensarla, il premier Mario Draghi che tuttavia si è scontrato con il potere dei burocrati del Mef, dove le scelte «tecniche» sono state rimescolate dalla politica.

Certares non era stato preferito per le prospettive di sviluppo di Ita (non è stato mai presentato un piano industriale) ma perché si sarebbe trattato di una co-gestione con lo Stato, 50% più un'azione per gli americani e 50% meno un'azione per il Mef: il minimo indispensabile per accontentare la Commissione Ue. Lufthansa e Msc (l'altra cordata) avrebbero invece voluto comandare, lasciando al Mef il 20%. Venerdì ci sono buone probabilità che Certares chieda una proroga alla trattativa in esclusiva.

Che cosa farà il Tesoro dopo il risultato delle urne? La logica fa pensare che la richiesta sarà respinta e che l'iter di vendita farà passi indietro: riprenderebbero i colloqui con entrambe le cordate. Lega e Forza Italia già si erano pronunciate per Msc-Lufthansa mentre Giorgia Meloni, che prima sembrava orientata per una compagnia di bandiera nazionale, ora si dice favorevole a chi dà lavoro in Italia. Un intero mese è stato perso visto che la trattativa in esclusiva quasi non c'è stata.

Sullo sfondo resta la spada di Damocle dell'Ue che ha fissato al 31 dicembre il termine ultimo per la cessione: se Ita non sarà venduta entro quella data i 720 milioni finora versati dal governo verrebbero qualificati come aiuti di Stato e la compagnia non potrebbe che soccombere. Una responsabilità che il nuovo governo non si potrà assumere.

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