Le lacrime della fidanzata. Matteo: "Ha vinto l'Italia"

L'abbraccio di Francesca Verdini: "Sei la persona più buona che abbia mai incontrato". Camps annuncia: "Faremo appello"

Le lacrime della fidanzata. Matteo: "Ha vinto l'Italia"
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L'immagine di fine giornata, che né telecamere né fotografi possono immortalare, perché in aula sono vietate le riprese, sono le lacrime della compagna di Salvini, Francesca Verdini, che per tutto il giorno gli è stata accanto col volto teso. E che alla lettura della sentenza corre ad abbracciarlo commossa. Stringe a lungo anche Giulia Bongiorno, tra gli applausi di leghisti e sostenitori venuti a dare sostegno al leader. Ci sono il ministro dell'Istruzione Valditara, arrivato «per stare vicino a un amico», il sottosegretario Claudio Durigon, il parlamentare Alessandro Morelli. Con il portavoce Matteo Pandini, formano il cerchio di protezione stretto per tutto il giorno attorno Salvini.

Alle 9.30 di mattina il ministro delle Infrastrutture varca l'ingresso dell'aula bunker del Pagliarelli di Palermo a piedi, inseguito da una folla di giornalisti italiani e stranieri, decine di telecamere. «È fiducioso», conferma sottovoce Valditara. E in effetti, entrando, Salvini rivendica di essere «orgoglioso, qualunque sia la sentenza, perché rifarei e rifarò tutto quello che ho fatto. Sono fiero di aver difeso il mio Paese». Comunque vada. Ma l'attesa si prospetta lunga e la tensione sale col passare delle ore. Dopo le repliche e le contro repliche di accusa e difesa, in un'aula affollatissima, il presidente della sezione Roberto Murgia fa sapere che il verdetto arriverà «non prima delle 18». Poche ore lo sperano dalla sentenza che comunque sia, per le implicazioni, segna la sua la sua storia personale e politica. Abito e cravatta blu, imperturbabile, sorride e conversa nei capannelli con i suoi. Da una parte il procuratore aggiunto Marzia Sabella con i sostituti. Dall'altra lui con la sua difesa. Arriva solo per la lettura della sentenza il Procuratore capo di Palermo Maurizio De Lucia, che non era presente alle altre udienze. È inseparabile da Francesca, che bacia e con cui scivola via in auto per una pausa pranzo con lo staff al noto ristorante Spinnato, nel cuore di Palermo: anelletti al ragù, crocchette e dolci alla ricotta. La fidanzata di prima mattina aveva postato sui social una foto insieme ed espresso il suo sostegno al compagno: «Sei la persona più buona e coraggiosa che io abbia mai incontrato. Sei leale al punto da essere sempre pronto a rimetterci, perché non te ne frega niente di rimetterci. Non potrei essere più orgogliosa e grata». Nelle ore di attesa le agenzie battono che il ministro avrebbe espresso l'intenzione di fare uno shopping natalizio per il capoluogo siciliano. In realtà dopo pranzo si chiude in un albergo del centro con lo staff e i dirigenti leghisti, e prima di rientrare nell'aula bunker, visita Palazzo dei Normanni, la sede dell'Assemblea regionale Siciliana. Intanto da indiscrezioni filtra che la sentenza verrà letta più tardi rispetto ai pronostici, alle 19.30. Lui appare sereno, passeggia avanti e indietro.

In aula attendono anche le parti civili, tra cui il direttore della ong Open Arms, Oscar Camps. Che di fronte all'assoluzione piena annuncia: «Faremo appello, speriamo lo faccia anche la Procura». Elon Musk su X: «Bravo!», dice.

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