Con la lettera della Ue all'Italia torna sotto i riflettori la possibilità che possa scattare l'aumento dell'Iva. Una misura che rischia di azzerare la crescita nel 2020, come emerge dalle simulazioni di Confcommercio.
L'associazione dei commercianti stima una crescita dello 0,3% nel 2019 e dello 0,5% nel 2020, ma solo se - appunto - non scattano le clausole di salvaguardia. In quel caso, invece, si verificherebbe una perdita di 0,5-0,6 punti percentuali in termini di consumi e di 0,4-0,5 punti in termini di Pil dal prossimo anno.
"È necessario eliminare definitivamente gli aumenti delle aliquote Iva previsti nel prossimo biennio", ha detto il presidente Carlo Sangalli all'assemblea generale, "Prima di parlare di qualsiasi riforma fiscale, per noi, lo sapete, c'è una condizione da cui non si può prescindere, cioè eliminare gli aumenti Iva. Questa antica, ripetuta e radicale opposizione agli incrementi di imposte indirette - e più in generale a qualsiasi incremento di carico fiscale - è ormai una nostra caratteristica".
"L'Iva non deve aumentare e non aumenterà anche nella legge di bilancio 2019 sul 2020", ha assicurato Luigi Di Maio intervenendo alla stessa assemblea, "Queste lettere sono abbastanza paradossali, non le respingeremo al mittente ma le discuteremo.
Se fai sempre la stessa cosa e ti aspetti un risultato differente o sei in malafede o sei incompetente. La lettera arrivata ieri che riguarda il debito 2018, quindi una procedura d'infrazione sul debito 2018, dimostra che l'Europa non ha imparato niente dal passato".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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