L'allarme a Springfield: ora è boom di minacce, agenti davanti alle scuole

Dopo la "fake news" sugli haitiani

L'allarme a Springfield: ora è boom di minacce, agenti davanti alle scuole
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L'onda lunga delle fake news. Dopo le frasi pronunciate dal candidato repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump nel dibattito televisivo con Kamala Harris la vita a Springfield non è più la stessa. Il tycoon aveva sostenuto che nella città dell'Ohio immigrati haitiani mangiano cani e gatti. Notizia smentita quasi immediatamente e probabilmente ispirata da qualche collaboratore complottista, ma che ha fatto fiorire - oltre che numerose parodie e meme - una serie di allarmi per minacce giunte da ogni parte del mondo. Una situazione che ha spinto il governatore repubblicano dell'Ohio, Mike DeWine, ad annunciare il dispiegamento della polizia dello Stato a protezione delle scuole a partire da ieri.

DeWine ha riferito che tutti gli edifici verranno controllati dagli agenti ogni mattina prima dell'arrivo di docenti e studenti. Telecamere di sicurezza sono state posizionate in punti strategici della città e un cane anti-bomba sarà presente in città e disponibile 24 ore su 24. «Sappiamo che le persone sono molto, molto preoccupate, ma abbiamo spostato le risorse a Springfield. Le persone hanno il diritto di sentirsi sicure e di essere sicure», ha detto il governatore.

Negli ultimi giorni sono stati lanciati almeno 33 diversi allarmi bomba, tutti falsi, ha dichiarato DeWine, precisando che alcune delle minacce provenivano da oltreoceano, ma non ha voluto fare il nome del Paese. Il municipio di Springfield, diverse scuole e gli uffici della motorizzazione dello Stato sono stati costretti a evacuare la scorsa settimana dopo aver ricevuto minacce di bombe. Springfield ha anche cancellato la sua celebrazione annuale della diversità, delle arti e della cultura, il CultureFest previsto per il 27 e 28 settembre, «alla luce delle recenti minacce e dei problemi di sicurezza».

Migliaia di haitiani sono giunti negli ultimi anni nella città

che conta 60mila abitanti, per lo più bianchi, e hanno trovato lavoro nelle fattorie e nelle fabbriche dei dintorni. Un'invasione che ha stressato il sistema scolastico e sanitario, creando malcontento nella popolazione.

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