Il femminicidio è un male, la colpa non è sociale

L'assassinio di Giulia è il male. Ma è un male sociale? Siamo tutti responsabili o c'è un responsabile?

Il femminicidio è un male, la colpa non è sociale
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L'assassinio di Giulia è il male. Ma è un male sociale? Siamo tutti responsabili o c'è un responsabile? Mezzo secolo fa c'era il delitto d'onore, un male a cui la società riconosceva un'attenuante: il legame c'era. Ma oggi, davvero viviamo in una cultura di discriminazione verso le donne? La società non è un monolite ma è composta di tanti gruppi, anche culturali. Conosco i boomer, essendo uno di loro. Siamo arrivati in famiglie dove i nonni erano ancora su posizioni discriminanti, che già i nostri genitori hanno cambiato, negli anni '60 e '70, mentre ci educavano a considerare le donne senza alcun pregiudizio, pur conservando qualche buona forma di galanteria e educazione che non significa dominio. Conosco i giovanissimi, essendo padre. Tra essi ci sono problemi di cultura sociale, ad esempio la sopraffazione come rimedio e la violenza come strumento, che poi sfociano nel bullismo. Però non vedo tracce di insofferenza o istinti di dominio verso le ragazze. Insomma, quando il male è organico a una cultura sociale, è su questa che devi intervenire. Quando però il male è una devianza devi concentrare gli sforzi per limitarla.

Invece soffriamo di una sindrome da cultura sociale, per farci carico delle responsabilità del singolo. Sindrome selettiva, però. I furti ci sono e la colpa viene data ai ladri. Ma è normale, mica c'è un movimento transnazionale di difesa della proprietà privata, anzi semmai il contrario. Gli inchini al boss nelle processioni si fanno, però nessuno mette sul banco la cultura di certe zone del Paese. Magari mettono in croce il parroco. E tutta la gente dietro che si ferma? Quella non è cultura sociale? È evidente che non tutti i mali pagano allo stesso modo. Scagliarsi contro tutti gli uomini e la loro cultura, come se poi le mamme avessero tutte avuto il Covid mentre si educavano i figli, resta un investimento sicuro, come i Bot. Invece queste responsabilità sono e devono restare personali, senza attenuarle invocando un cambio culturale che c'è già stato. Qui nessuno pensa che il ragazzo abbia qualche attenuante o che la ragazza se la sia minimamente cercata. Per la società, lui è il male e lei il bene. È una devianza e come tale va contrastata, in primis evitandola quando possibile. Come avverte l'avvocato Valentina Ruggiero, nota esperta di diritti delle donne, «sta a chi subisce la violenza cercare di reagire e allontanarsi subito, al primo schiaffo o alla prima umiliazione. Però anche la famiglia e chi sta vicino devono essere attenti a carpire i campanelli d'allarme, a denunciare e aiutare la donna a venire via, offrendole sostegno».

In sostanza, quando esci di casa inserisci l'allarme e chiudi bene la porta e, se lo stesso vengono a rubare, non andiamo a predicare nelle scuole, che non sono stati loro, ma vediamo di arrestare i ladri e buttare la chiave.

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