Lascia la figlia di 18 mesi sola a casa per sei giorni: "È morta? Me l'aspettavo"

La bimba era nel lettino. La ragazza accusata di omicidio volontario: "Sono una brava madre"

Lascia la figlia di 18 mesi sola a casa per sei giorni: "È morta? Me l'aspettavo"

Milano. La bambina, di appena 18 mesi, è stata trovata morta nel suo lettino la mattina presto di mercoledì. Al sesto giorno trascorso da sola in casa, mentre la madre era partita abbandonandola senza cure. La donna, 37 anni, incensurata, è stata fermata per omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla premeditazione. «Sapevo che poteva andare così», ha detto Alessia Pifferi agli inquirenti. Avrebbe lasciato sola la figlia anche altre volte. La bimba sarebbe morta di stenti, cioè di fame e di sete.

Accanto al corpo della piccola Diana, che si trovava in un lettino da campeggio, c'erano un biberon e una boccetta di benzodiazepine mezza vuota. La madre l'aveva lasciata giovedì scorso per andare dall'attuale compagno, che non è il padre della vittima, in provincia di Bergamo. La donna viveva con la figlia in un appartamento di via Parea, in zona Mecenate a Milano. Quando è tornata a casa mercoledì mattina ha trovato il corpicino senza vita. Gli agenti della Squadra mobile e della Scientifica dopo un primo sopralluogo hanno notato alcune «incongruenze». Da qui l'interrogatorio della donna nella notte di mercoledì da parte del pm di turno Francesco De Tommasi e poi il fermo. La 37enne, disoccupata, sarebbe apparsa lucida e composta, anche se è rimasta in silenzio di fronte a molte delle domande. «Non ha mai pianto», riferiscono gli inquirenti. Ha spiegato che giovedì prima di andarsene ha lavato la figlia, le ha cambiato il pannolino e le ha lasciato vicino il biberon con il latte. Ha aggiunto che nei giorni scorsi è anche «passata» da Milano per accompagnare il fidanzato ad alcuni appuntamenti di lavoro, senza però andare mai a casa dalla bambina. All'uomo avrebbe raccontato che la piccola era al mare con la zia. Nell'interrogatorio la 37enne avrebbe anche ammesso di essere consapevole delle gravi conseguenze che potevano derivare da un periodo di abbandono tanto lungo.

Sul corpo della bambina non è stato riscontrato a una prima analisi alcun segno di violenza. Sarebbe emerso che la donna aveva lasciato sola la figlia già altre volte, specie nel fine settimana. A dare l'allarme mercoledì è stata una vicina di casa cui la madre si sarebbe rivolta chiedendo di chiamare i soccorsi. La donna fermata ora si trova in carcere in attesa di essere interrogata dal giudice. Il pm De Tommasi, che sta per inviare al gip la richiesta di convalida del fermo e di custodia cautelare in carcere, ha disposto l'autopsia e ha sequestrato l'appartamento. Considerato che nessuno dei vicini ha sentito piangere la bimba, l'ipotesi è che sia stata addormentata con i tranquillanti e il dubbio è che l'ansiolitico possa aver avuto un ruolo nella morte. Secondo le indagini, la piccola vittima è stata lasciata senza assistenza e «assolutamente incapace», vista l'età, di badare a se stessa, «senza generi alimentari sufficienti» e in condizioni di pericolo. Da quanto ha raccontato la donna, che ha una madre che non vive a Milano e una sorella, il padre della bimba non sa di avere avuto una figlia. L'indagata ha sostenuto che lei stessa non si era accorta di essere incinta e di aver partorito in una casa a Bergamo la bimba prematura, dopo sette mesi e mezzo di gravidanza. Sul suo racconto sono in corso accertamenti. Non è emerso che l'indagata avesse problemi di droga. Il suo stato mentale è sembrato invece problematico a chi l'ha interrogata.

Avrebbe parlato della figlia quasi come un peso, qualcosa di cui liberarsi, ma poi si sarebbe chiusa nella paura di rivelare una «volontà intermittente» di non essere madre. Una vicina ha invece riferito che al momento della scoperta del corpo «diceva, piangendo, Sono una buona mamma, non sono una delinquente».

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