Quella su Meloni "è stata una battuta infelice, non ho problemi a dirlo". Enrico Letta, intervistato da Massimo Giannini sul sito de La Stampa, abbozza delle scuse per le parole che ha rivolto a Giorgia Meloni.
"Meloni sta cercando di incipriarsi ma è amica di Vox", aveva detto il segretario del Pd per screditare il suo avversario in materia di politica estera. Oggi, Letta in parti si scusa, ma, in buona sostanza, conferma il suo pensiero: "Parlando di corsa queste cose succedono. Avrei potuto usare - spiega - maquillage o qualsiasi altro termine che può significare mascherare". L'ex premier ribadisce, inoltre, "che esiste una fortissima preoccupazione legata non soltanto al passato", tentando ancora una volta di buttare la palla sul tema della presunta imprensentabilità della destra italiana. Ma, poi, spiega: "Noi non facciamo una campagna elettorale sul fascismo, ma per i valori di quel partito che sono legati all'oggi". E aggiunge: "In Europa le relazioni della Meloni su basano su quattro interlocutori: Orban, il Pis polacco, Vox e la Le Pen". Letta si dice convinto che questa campagna elettorale riserverà delle sorprese e "che man mano che passano i giorni il centrodestra rivelerà tutte le sue contraddizioni".
Il Pd punterà sulla questione ambientale, il lavoro, la riduzione della pressione fiscale e i diritti sociali, tema su cui l'Italia "è indietro e noi vogliamo farlo andare avanti". Letta, infine, critica il centrodestra sulla flat tax: "Un miliardario propone che lui paghi la stessa la stessa cifra di una insegnante. Ma le pare possibile?", si chiede. Il piddino, però, è convinto che, alla fine, anche qualora dovesse vincere, il centrodestra non porterà a termine il progetto della tassa piatta:"Non la faranno. Non solo perché costa tanto ma perché è incostituzionale".
E, dopo aver rilanciato l'idea del Pd di dare un mese di stipendio in più a tutti, Letta attacca: "L'unico modo per coprire la flat tax sarebbe chiudere i servizi pubblici, come fare parti uguali tra diseguali, come diceva Don Milani. E’ una vergogna incostituzionale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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