Il problema non è la notte prima degli esami. Il problema vero è il giorno dopo, quando si devono fare i conti con i genitori, i parenti, gli affini. Le ultime di cronaca offrono un clamoroso elenco di bocciati, non riguarda gli scrutini e la preparazione degli studenti ma l'immaturità dei loro padri, delle loro madri. Accade che in un oratorio brianzolo, durante una partita di calcio tra bambini di otto anni, a bordo campo e sulle tribunette, scoppi una rissa tra i parenti dei pupi, un signore di anni quarantaquattro ha tentato di riportare la calma, nel polverone di schiamazzi e spinte ha ricevuto un calcio nella schiena da uno tra i più violenti, padre ultras di un piccolo calciatore, il dirigente, di questo si tratta, è stato ricoverato in ospedale, i medici purtroppo gli hanno dovuto asportare un rene. Altra scazzottata tra parenti esaltati, a San Giovanni Bosco di Nese, nella bergamasca, sempre oratorio e partita di pallone.
Poi c'è la storia dello studente del liceo scientifico Alessandrini di Abbiategrasso. Il delinquente, è al Beccaria sotto osservazione psicologica, ha accoltellato, in classe, la professoressa, è stato espulso dall'istituto e dunque bocciato ma i genitori hanno presentato ricorso contro una decisione ritenuta ingiusta, il voto in condotta è una stupidaggine, retaggio di una scuola vecchia, il giovane si applicava negli studi perché dunque condannarlo per una innocente pugnalata?
Proseguo, due dei quattro hooligans sulla Lamborghini, la ciurma TheBordeline che ha ucciso un bambino di 5 anni, se la sono svignata all'estero, il conducente Di Pietro pare in Spagna, il suo compare Loiacono in Turchia, però la comitiva dei genitori ha detto che in fondo si è trattato di una bravata, che volete sia la vita di una creatura a confronto dell'esistenza stupefacente di quattro sciagurati?
Riassunto: nei giorni degli esami di maturità, si registrano due film: dentro, l'ansia, l'inquietudine della meglio gioventù china sui fogli per dare esempio di sapienza e impegno, tra solite carezze, melodie dolciastre e ambigue di Venditti, film, storie di amorini; fuori, l'horror della folla dei congiunti, così li definì Giuseppe Conte in linguaggio ed epoca lockdown, una marmaglia che se ne fotte della maturità, oltraggia, insulta, mena cazzotti, scalcia, la loro pagella non dovrebbe prevedere esame di riparazione, sono da bocciare sul luogo, esposti alla pubblica ostentazione, dovunque si manifestino, a bordo delle loro lussuose vetture, mentre berciano l'avversario e fanno volare mani, piedi e gambe.
Sono la peggio maturità, l'esempio che gli esami non finiscono
mai per chi non studia il libro della vita, gentaglia pronta a ribellarsi per un voto sulla pagella e un rigore non fischiato. Il tempo dei doveri è scomparso, comandano i diritti. Gli esami di immaturità non finiscono mai.
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