Dopo aver tenuto per giorni il mondo intero con il fiato sospeso, l'Iran ha fatto partire la ritorsione per il raid israeliano al suo consolato a Damasco. «L'attacco iraniano è iniziato con il lancio di decine di droni verso Israele», ha confermato ieri nella tarda serata italiana il portavoce militare di Tel Aviv Daniel Hagari, spiegando tuttavia che ci sarebbero volute «diverse ore per arrivare in piena attività». Inoltre, Haaretz ha fatto sapere che Teheran ha lanciato verso Israele anche missili da crociera con tempi di volo più corti rispetto a quelli dei droni. Israele ha deciso di chiudere il suo spazio aereo almeno fino alle sette di stamattina, e anche quello di Giordania e Iraq è stato temporaneamente chiuso da ieri sera. L'Iran, invece, ha chiuso lo spazio aereo sopra il distretto della capitale Teheran.
«I nostri sistemi di difesa sono schierati, siamo preparati per qualsiasi scenario, sia in difesa che in attacco - ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu poco prima dell'inizio del raid aereo - Chiunque ci fa del male, noi lo colpiamo. Ci difenderemo da ogni minaccia e lo faremo con freddezza e determinazione».
Secondo i media, intanto, le forze di sicurezza israeliane (Idf) hanno lanciato un attacco «nel cuore del Libano» bombardando decine di obiettivi in tre zone del paese. Joe Biden ha accorciato il fine settimana in Delaware e ieri pomeriggio è tornato a Washington per «consultazioni urgenti» sulla crisi in Medio Oriente con il suo team di sicurezza nazionale, il capo del Pentagono Lloyd Austin, il segretario di Stato Antony Blinken e il presidente dei capi di stato maggiore congiunto, generale Charles Q. Brown, prima di tenere un discorso alla Nazione. «Il presidente Biden è stato chiaro: il nostro sostegno alla sicurezza di Israele è incrollabile - ha commentato subito la Casa Bianca - Gli Stati Uniti staranno al fianco del popolo di Israele e sosterranno la sua difesa contro queste minacce provenienti dall'Iran».
Mentre il leader supremo della Repubblica islamica, Ali Khamenei, ha ripubblicato un post su X di un discorso in cui affermava: «L'entità sionista dannosa sarà punita«. Da ieri gli Usa hanno mobilitato la US Navy: secondo il Wall Street Journal hanno portato le navi da guerra in posizione per proteggere non solo l'alleato, ma anche le proprie forze in Medio Oriente. E fonti informate hanno rivelato l'intenzione degli Stati Uniti di «tentare di intercettare qualsiasi arma lanciata contro Israele se sarà possibile farlo».
Poco dopo l'inizio dell'attacco, Tel Aviv avrebbe iniziato ad intercettare droni iraniani su Siria e Giordania grazie all'ombrello di difesa creato dagli Usa in cooperazione con gli alleati nella regione. E due fonti della sicurezza regionali hanno affermato che la difesa aerea della Giordania è pronta ad intercettare e abbattere qualsiasi drone iraniano che violi il suo spazio aereo.
Ieri mattina, invece, i Pasdaran iraniani hanno sequestrato una nave cargo «legata a Israele» nello stretto di Hormuz, di cui gli Usa hanno chiesto il rilascio. La società di spedizioni marittime Msc ha spiegato che «a bordo ci sono 25 membri dell'equipaggio».
Fonti informate hanno precisato che l'equipaggio della Msc Aries è composto da personale asiatico, in prevalenza cittadini filippini. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha confermato che tra questi «non ci sono marinai italiani».
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