L'obiettivo Usa: "Russia indebolita per evitare guerre". Altre armi, più soldi per far vincere Kiev

Gli Usa vogliono vedere la Russia "indebolita" al punto che non possa iniziare nuove guerre, e credono che l'Ucraina possa vincere "se ha l'attrezzatura giusta, il sostegno giusto"

L'obiettivo Usa: "Russia indebolita per evitare guerre". Altre armi, più soldi per far vincere Kiev

Gli Usa vogliono vedere la Russia «indebolita» al punto che non possa iniziare nuove guerre, e credono che l'Ucraina possa vincere «se ha l'attrezzatura giusta, il sostegno giusto». È questo l'obiettivo strategico di Washington, che verrà discusso oggi nel summit del Pentagono nella base di Ramstein in Germania, al quale hanno aderito oltre 20 Paesi, tra cui l'Italia. A delinearlo è stato il segretario alla Difesa Lloyd Austin, che insieme al segretario di stato Antony Blinken si è recato a Kiev per una visita lampo a Volodymyr Zelensky. «Vogliamo vedere la Russia indebolita a un livello tale che non possa più fare cose come l'invasione dell'Ucraina, ha già perso molte delle sue capacità militari e molte truppe, per essere franchi, e noi non vorremmo che possa ricostruire rapidamente tali capacità», ha detto Austin.

«La strategia che abbiamo messo in atto, ossia massiccio sostegno all'Ucraina, massiccia pressione contro la Russia, solidarietà con oltre 30 Paesi impegnati in questi sforzi, sta avendo veri risultati - ha sottolineato da parte sua Blinken - Mosca sta fallendo nei suoi scopi. Un'Ucraina sovrana e indipendente esisterà sulla scena molto più a lungo di Vladimir Putin». Parole che hanno mandato su tutte le furie il leader del Cremlino, secondo cui «l'Occidente sta tentando di spaccare la società russa e distruggere la Russia dall'interno». Mentre l'ambasciatore di Mosca a Washington ha inviato una nota diplomatica chiedendo che gli Usa mettano fine alla fornitura di armi a Kiev. La visita «è andata bene», ha commentato intanto il presidente Joe Biden riferendosi alla missione del segretario di stato e del capo del Pentagono, i quali hanno anticipato che a partire da questa settimana gli Stati Uniti riporteranno la loro presenza diplomatica in Ucraina.

Il Comandante in Capo ha annunciato la nomina di Bridget Brink come nuova ambasciatrice nel Paese, un ruolo rimasto ufficialmente vacante per tre anni che adesso è diventato cruciale. Attuale ambasciatrice degli Stati Uniti in Slovacchia, Brink ha una grande esperienza di Europa orientale e parla cinque lingue, tra cui il russo. All'inizio della guerra i diplomatici americani si sono prima trasferiti a Leopoli, quindi in Polonia, da dove hanno condotto fino a oggi tutte le operazioni: a partire da questi giorni invece cominceranno a compiere dei viaggi in giornata in Ucraina - secondo fonti di Foggy Bottom - fino alla riapertura dell'ambasciata nella capitale.

Mentre sul fronte degli aiuti militari, gli Usa sbloccheranno un altro pacchetto da 713 milioni di dollari, di cui 300 a Kiev e il resto a 15 Paesi dell'Europa centro-orientale che hanno fornito aiuti bellici all'Ucraina e hanno bisogno di ricostituire le loro scorte di armi. Inoltre, il dipartimento di Stato ha dato il suo via libera alla vendita di munizioni a Kiev per 165 milioni di dollari, che servono alle forze ucraine per «i sistemi di fabbricazione sovietica», come ha spiegato un funzionario della Difesa Usa alla Cnn.

«L'amicizia e la partnership tra l'Ucraina e gli Stati Uniti sono più forti che mai», ha twittato da parte sua Zelensky in risposta a un messaggio del presidente americano, che aveva promesso di zcontinuare a sostenere gli ucraini nella loro lotta per difendere la patriaZ. Su Telegram, invece, il leader di Kiev ha spiegato che nell'incontro con Blinken e Austin è stata discussa «l'assistenza alla difesa, il rafforzamento della politica delle sanzioni contro la Russia, il sostegno finanziario per l'Ucraina e garanzie di sicurezza».

Quindi, si è detto «grato agli Usa per la loro assistenza senza precedenti», sottolineando che la visita di una delegazione di alti funzionari statunitensi nella capitale in questo momento cruciale «è molto preziosa e importante».

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