L'occasione per chiudere la guerra civile

Una giovane donna, Giorgia Meloni, proveniente dal partito erede del Movimento sociale italiano, Fratelli d'Italia, arriva alla presidenza del Consiglio e tiene un discorso da conservatrice, senza fare passi indietro sui due temi più importanti

L'occasione per chiudere la guerra civile

Una giovane donna, Giorgia Meloni, proveniente dal partito erede del Movimento sociale italiano, Fratelli d'Italia, arriva alla presidenza del Consiglio e tiene un discorso da conservatrice, senza fare passi indietro sui due temi più importanti: la (poca) libertà economica di cui disponiamo e la collocazione geopolitica dell'Italia. In un Paese normale, un fatto simile diventerebbe la prova del corretto funzionamento della democrazia: dalle nostalgie del Msi siamo passati, attraverso una lunga evoluzione, alla normalità di un moderno partito di destra. Il partito conservatore dei sogni non è ancora arrivato al suo finale approdo. C'è ancora da lavorare. Intanto però anche i cittadini più schierati a sinistra possono osservare che non c'è aria di rivoluzione fascista, non ci sono in Parlamento i bivacchi di manipoli, le squadre non girano a distribuire olio di ricino e non è previsto il salto nel cerchio di fuoco al mattino, per iniziare gagliardamente la giornata. Potete leggere in queste pagine i temi buttati sul piatto da Meloni: merito, immigrazione, famiglia, Europa, atlantismo e così via. Qualche proposta è identitaria e non potrebbe essere diversamente. Il presidente del Consiglio però ha anche preso le distanze (nette) dal Fascismo e dalle leggi razziali. Siamo ormai oltre la svolta di Fiuggi, da cui, nel 1995, nacque Alleanza Nazionale sulle ceneri del Msi. Se Meloni governerà bene, tenendo la barra al centro, potrebbe passare alla storia non solo per essere stata la prima donna a raggiungere la presidenza del Consiglio. Il governo Meloni potrebbe forse essere ricordato come il momento atteso per decenni dalla maggioranza degli italiani: la fine della guerra civile iniziata nel 1943, l'addio agli anni di piombo, la condanna di entrambi i totalitarismi, rosso e nero, la consapevolezza che per appartenere alla famiglia liberal-democratica è necessario essere sia antifascisti sia anticomunisti.

Anche la sinistra è chiamata a una prova di maturità: a sua volta dimostrerà di essere all'altezza se resisterà alla tentazione di rendere tutto grottesco, soffiando sul fuoco dell'antifascismo in assenza di fascismo, indulgendo in teorie improbabili perché anti-storiche e irrazionali come il «Fascismo eterno», buttando fuori dal dibattito pubblico chiunque non sia allineato all'ideologia corrente, il politicamente corretto.

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