Lucano è pronto a candidarsi: "E con me Strada e Oliverio"

L'ex sindaco di Riace pronto a sfruttare la notorietà: "Mi candido? Non credo, ma se serve ad arginare la destra...". E lancia l'idea di una lista "buonista"

Lucano è pronto a candidarsi: "E con me Strada e Oliverio"

Dopo essere diventato una "bandiera" dei buonisti pro accoglienza e dopo esser finito indagato proprio per le irregolarità del suo "modello Riace", Mimmo Lucano potrebbe sfruttare la sua notorietà per correre alle Europee.

Lo ha annunciato lui stesso all'agenzia Adnkronos: "Per adesso sono negativo", ha detto a chi gli chiedeva se avesse intenzione di candidarsi, "Ma se dovesse servire a contrastare una deriva di destra - e questo deve nascere da una fortissima discussione, confronto - la potrei prendere in considerazione. Una candidatura vissuta diversamente sarebbe una visione troppo personale. Dovrebbe essere condivisa in un discorso più generale che coinvolga persone che non hanno ruoli ma sono legate a una idealità".

Per questo l'ex sindaco di Riace vorrebbe una sorta di "cordata" di personaggi cari alla sinistra: "Uomini come il missionario congoniano padre Alex Zanotelli, o Chiara Sasso, della Rete dei comuni solidali, a ancora Gino Strada, il sindaco di Rosarno Giuseppe Lavorato, il vice presidente Asgi Gianfranco Schiavone, l'avvocato Lorenzo Trucco, Alfonso di Stefano, rappresentante della Rete Antirazzista Catanese, il magistrato Emilio Cirianni, e anche il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, che inimmaginabilmente è indagato per abuso di ufficio".

E in caso di In caso di candidatura, "non vorrei essere pagato, niente scorta, voglio essere una persona libera, senza privilegi", ha proseguito Lucano. "Ho una idealità politica che crede che la società divisa in classi sociali sia sbagliata, che l'uguaglianza sia fondamentale per l'ideale politico in quanto in sua assenza non c'è rispetto dei diritti umani", ha spiegato, "Sono vicino agli ultimi, e i rifugiati sono i poveri del mondo come lo sono stati gli operai.

Mio riferimento straordinario è democrazia proletaria ed una chiesa come quella di vescovi come Giancarlo Maria Bregantini e Francesco Savino, che vive il suo servizio 'con' e 'per' la gente, crede nella forza rivoluzionaria del vangelo e punta sul dialogo e mette al centro gli ultimi"

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