L'uomo delle coop millantava contatti con Emiliano per le Europee

RomaC'è anche un giro barese nell'inchiesta sulle tangenti per la metanizzazione dei comuni ischitani. Telefonate, incontri e contatti per sostenere nel Centro-Sud la campagna elettorale per le Europee di Giuseppe Ferrandino, il sindaco di Ischia arrestato tre giorni fa e che ieri sera si è dimesso. Ne è regista Francesco Simone, responsabile relazioni istituzionali della Cpl Concordia, ex socialista con buone entrature che dava per cosa fatta l'elezione di «Giosi» soltanto per il fatto che era lui a portarlo, anche se alla fine, nonostante gli sforzi della coop per appoggiarlo, risulterà il primo dei non eletti.

Simone ha, o forse semplicemente millanta, appoggi ovunque. Anche con il sindaco di Bari Antonio Decaro («L'ho cresciuto io», dice), il quale lo ha però smentito. Nel maggio 2014, parlando al telefono con Ferrandino, gli segnala l'ex assessore barese Massimiliano Vitale e l'ex assessore alla Sanità ed ex senatore Alberto Tedesco, mentore di Decaro, arrestato nel marzo 2013 nell'ambito di un'inchiesta sulla sanità della Regione Puglia. Simone gli aveva pianificato alcuni appuntamenti. «Ti faccio incontrare - gli dice - una serie di persone. Vitale (Massimiliano, consigliere comunale di centrosinistra, ndr ) è il braccio destro di Castellaneta, presidente della Sace, è stato assessore al Comune. È un uomo di Emiliano, gli ho parlato di reciprocità». Anche se l'allora sindaco di Bari poi non si presentò più alle Europee. Quando l'uomo delle pr della coop domanda a Ferrandino chi ha incontrato a Bari, questi risponde di aver visto «Ubaldo Pagano (segretario provinciale del Pd) e altri sindaci. Emiliano, invece, mi ha fatto soltanto perdere tempo». Nell'ordinanza di custodia cautelare c'è anche un'intercettazione in cui Ferrandino parla con Nicola Pinto, altro vecchio socialista, sindaco di Rodi Garganico, di un affare in cantiere che prevedeva un collegamento estivo tra la Croazia e Rodi Garganico per portare i fedeli italiani a Medjugorie e quelli croati da Padre Pio a San Giovanni Rotondo. Per agevolare l'affare Ferrandino mette in contatto Pinto con l'armatore Salvatore Lauro. In cambio, secondo i pm, dal Gargano sarebbero arrivati voti. Ma è sui finanziamenti della Cpl alle fondazioni che si concentra ora l'inchiesta. E non solo sulla ItalianiEuropei di Massimo D'Alema.

Nelle carte Simone fa infatti riferimento alla quota associativa da pagare ad un'altra fondazione coperta da omissis. E di omissis le carte sono piene. Gli investigatori lavorano per approfondire questo capitolo, che potrebbe riservare sorprese.

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