"Non ci saranno scossoni. Chi minaccia il governo, minaccia la ripresa del Paese". Con queste parole pronunciate in una intervista concessa a Repubblica il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha ribadito assoluta fedeltà all’esecutivo guidato da Mario Draghi. "Non vedo alcun rischio per l'esecutivo. E le assicuro che nel Movimento facciamo tutti parte della stessa comunità", ha anche garantito il titolare della Farnesina
Un avvertimento chiaro, questo di Di Maio, indirizzato in modo particolare a chi sta pensando di usare il periodo del semestre bianco per fare giochi politici che mirerebbero a logorare maggioranza e governo. Il ministro è considerato come l'anima più "governista" del Movimento, in contrapposizione a Giuseppe Conte che, invece, rappresenterebbe la fazione più "barricadera" e anti-premier.
Nell’intervista al quotidiano, però, il ministro degli Esteri non risparmia critiche contro Giuseppe Conte. Affondi compiuti perché, secondo una ricostruzione del Tempo, l’ex premier sarebbe colpevole di non fare nulla per arginare il lavoro, o presunto tale, di Rocco Casalino dietro le quinte.
Una presa di posizione netta che segue l’intervista rilasciata ieri alla Stampa dall’ex premier nella quale Conte, tra le righe, aveva punzecchiato Di Maio accusandolo, pur senza nominarlo, di offrire interpretazioni ai giornali che finiscono per danneggiarlo. Il titolare della Farnesina ha così voluto replicare oggi. E lo ha fatto in modo duro. "Vi fidate l'uno dell’altro?", è stata la domanda del giornale diretto da Maurizio Molinari. Il ministro degli Esteri non ha esitato a rispondere: "In questi giorni si mette al centro il gruppo parlamentare per alimentare retroscena, io invece vorrei ringraziare tutti i deputati e i senatori perché stanno facendo un lavoro immenso. La fiducia tra me e Conte non è in discussione ma", ed è questo uno dei passaggi più importanti, "da giorni sono io che ricevo attacchi con delle veline e confido ancora che arrivino smentite".
Le "veline" in questione riguarderebbero le indiscrezioni secondo le quali l'ex premier vorrebbe far fuori il ministro dalla segreteria così da ridurne i poteri nel Movimento. È bene sottolineare che si tratta di indiscrezioni. Ma che fino ad ora non sono mai state smentite. Eppure questa di Di Maio non è l’unica bordata lanciata contro Conte."Quello che non si è capito- ha proseguito il ministro- è che queste diatribe interne non indeboliscono solo il Movimento, ma chi lo guida. È sempre stato così".
Di Maio sembra aver
voluto avvertire Giuseppi: o finiscono gli attacchi o a pagarne le conseguenze sarà in modo diretto anche lo stesso Conte. A furia di tirarla troppo, la corda potrebbe spezzarsi. Con conseguenze imprevedibili per il Movimento.
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